Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ha reso noto i dati inerenti il rapporto aggiornato sul regime speciale ex articolo 41-bis ord.pen., riferiti al 27 febbraio 2023.
Dal rapporto in questione si apprende che a fine febbraio 2023, le persone sottoposte al regime speciale ex articolo 41-bis comma 2 ord.pen. sono 740, tra cui 12 donne, distribuite in 60 reparti all'interno di 12 Istituti. Tra queste, 234 persone hanno tra i 60 e 69 anni, 87 hanno più di 70 anni. Altre 35 risultano detenute in 11 “Aree riservate”, ossia «circuiti speciali con ancora maggiori restrizioni», che, come specifica l'Autorità, non sono previste da alcuna norma di legge, «ma giustificate in base a una specifica interpretazione dell'articolo 32 del Regolamento di esecuzione dell'Ordinamento penitenziario che prevede sezioni a cui sono assegnati. I detenuti e gli internati, che abbiano un comportamento che richiede particolari cautele». È indispensabile, quindi, «una riflessione integrale sulla legge. In particolare, sulla compatibilità di tale regime con il diritto alla finalità rieducativa della pena, di cui è titolare ogni persona detenuta in ragione della prescrizione obbligatoria che l'articolo 27 comma 3 della Costituzione detta allo Stato per ogni genere di pena». Il Garante invita anche a riflettere «sulla possibilità di un limite massimo di durata della misura» nonchè «sul rischio della sovrapposizione di tale regime con altre forme di separazione». Infine, raccomanda alle Autorità responsabili di non protrarre il regime speciale previsto dall'articolo cit. fino al termine dell'esecuzione di una pena temporanea di abolire le suddette “aree riservate” di riorganizzare tutti gli ambienti al fine di «permettere un sufficiente passaggio di aria fresca e di luce naturale, a partire dalla rimozione delle schermature delle finestre, salvi i casi limitatissimi in cui siano indispensabili a impedire il contatto con altri detenuti o con personale esterno» compreso l'adeguamento dei cortili di passeggio per «non incidere negativamente sulla capacità visiva e consentire effettivamente attività fisica e sportiva» di avviare con urgenza un percorso di alfabetizzazione e istruzione di base per coloro che ne fanno richiesta, adottando anche lettori di libri elettronici, in modalità ovviamente offline di permettere l'accesso all'acquisto o all'abbonamento a organi di stampa salvo preclusioni che siano giustificate individualmente dall'eventuale rischio di possibile comunicazione con l'esterno , con annessa una Circolare sulle modalità di attuazione del regime speciale con linee-guida generali «che assicurino l'esclusione di misure restrittive non strettamente funzionali alla prevenzione dei collegamenti interni ed esterni con la criminalità organizzata» di pianificare, per ogni persona internata sottoposta alla misura della sicurezza della “Casa di lavoro”, un progetto individuale nell'ambito del quale si inserisce il lavoro, nella prospettiva del rientro della persona stessa nella comunità sociale.
Il rapporto del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale