L’AIGA contro la riforma Cartabia

Oltre ad evidenziare il flop delle norme in tema di notifiche ed istanze ex art. 492- bis c.p.c., l’AIGA interviene anche in tema di pagamento telematico dei diritti di copia chiedendo formalmente al Ministero della Giustizia un opportuno provvedimento idoneo a chiarire che, in linea con il dettato normativo attuale e con la non completa transizione digitale, il pagamento tramite piattaforma PagoPa è permesso, e non obbligatorio, nel settore penale e nei settori civili ove non è ancora in vigore una procedura telematica .

A più di una settimana dall'entrata in vigore della riforma Cartabia sono già emerse, in tutta la loro criticità e drammaticità, le incongruenze che, fin dall'emanazione della legge delega, gli avvocati avevano evidenziato . Lo ha evidenziato l'AIGA in un comunicato di ieri nel quale viene denunciato il primo flop della riforma Cartabia con riferimento a notifiche e istanze ex art. 492- bis c.c. A causa dell'insufficiente preparazione delle strutture e del personale degli Uffici, stiamo assistendo ad una caotica ed ingiustificata formazione di modus operandi differenti a seconda delle varie sedi UNEP che, basandosi sull'interpretazione personale dei vari dirigenti, impone agli avvocati attività differenti da sede a sede. Inoltre, dato questo non meno grave, l' arretramento tecnologico che, da sempre, caratterizza la macchina della Giustizia, impedisce di fatto l'applicazione della riforma nella parte in cui si prevedeva la possibilità di pagare con mezzi digitali i servizi di notifica o che gli Ufficiali Giudiziari svolgessero, per la fase esecutiva, le ricerche con modalità telematica dei beni da pignorare su istanza dei creditori. Su quest'ultimo punto poi si ricorda che fin dal 2014, dal momento in cui tale facoltà fu prevista per la prima volta, mai gli Ufficiali Giudiziari sono stati messi nelle condizioni, sotto l'aspetto degli ausili tecnologici, di svolgere tali servizi e addirittura, come da ultima circolare dell'ufficio Unep della Corte di Appello di Milano, addirittura di dover pagare un servizio assente solo per l'obbligatorietà dello stesso . Proprio con riferimento al pagamento dei diritti di copia , la Giunta Nazionale di AIGA ha approvato una delibera con cui evidenzia la necessità di un chiarimento posto che i provvedimenti ministeriali del 21 febbraio e del 6 marzo 2023 appaiono del tutto antitetici nell'affermare che, da un lato, nel settore penale il pagamento telematico dei diritti di copia, in linea con il dettato normativo attuale, è da considerarsi permesso, non già obbligatorio provvedimento 21 febbraio 2023, del Direttore Generale del Dipartimento per gli Affari di Giustizia e, dall'altro, che tutti i pagamenti del contributo unificato, del diritto di certificato, delle spese per le notificazioni, nonché dei diritti di copia, sia nel procedimento civile sia nel procedimento penale devono obbligatoriamente essere eseguiti online tramite la piattaforma PagoPa nota del 6 marzo 2023 del Direttore Generale Vincenzo De Lisi . AIGA chiede dunque al Ministero della Giustizia di voler emanare opportuno provvedimento idoneo a chiarire che, in linea con il dettato normativo attuale, e con la non completa transizione digitale, il pagamento tramite piattaforma PagoPa è permesso, e non obbligatorio, nel settore penale e nei settori civili ove non è ancora in vigore una procedura telematica . La delibera chiede inoltre al Ministero di attivarsi affinché la piattaforma PagoPa non prevede alcuna commissione di pagamento per i servizi correlati alla Giustizia onde evitare un aggravio di spese per il cittadino per la tutela dei propri diritti .

AIGA, delibera 10 marzo 2023