La situazione delle Casse previdenziali dei liberi professionisti è quella che risulta dalla Tabella 3.1 di pag. 66 del Rapporto n. 10 di Itinerari Previdenziali.
immagine È evidente che il patrimonio accumulato dalle Casse suscita molti appetiti ma va impiegato con la massima prudenza trattandosi di provvista previdenziale. In questo mese la CONSOB ha pubblicato il quaderno Autorità indipendenti, anticorruzione e whistleblowing le questioni aperte del quale segnalo questo passaggio 2. I due problemi principali della prevenzione. Due sono i problemi principali che si pongono nel contrasto preventivo alla corruzione. Il primo problema riguarda i comportamenti dei singoli funzionari pubblici e privati che vengono in contatto con i primi. Il secondo problema riguarda elementi normativi o di sistema che possono incentivare i comportamenti corruttivi. Il primo problema, alla luce della più recente dottrina in materia, può definirsi corruzione soggettiva , delle singole persone il secondo denota la cosiddetta corruzione oggettiva o corruzione di sistema . Una buona prevenzione deve risolvere entrambi i problemi, altrimenti rimane sempre incompleta. La corruzione soggettiva , in realtà, trova il suo principale strumento di contrasto nella repressione penale i reati colpiscono i comportamenti illeciti delle persone, dei corrotti e dei corruttori. Ma anche gli strumenti preventivi possono giocare un ruolo importante. Ad esempio, la rotazione dei funzionari pubblici può attenuare i rischi di accordi corruttivi e il whistleblowing, veicolato ai responsabili anticorruzione delle singole amministrazioni o direttamente all'ANAC, è idoneo a segnalare vicende puntuali di condotte illecite. La corruzione oggettiva o di sistema assume importanza fondamentale, poiché può incentivare o favorire la corruzione soggettiva . Un primo fattore di corruzione oggettiva è la legislazione sovrabbondante e oscura troppe leggi e poco chiare uccidono la legge, come ha ben chiarito un grande giuspubblicista francese, Yves Gaudemet. Nei gineprai delle leggi si perde la regola e può risultarne favorita la corruzione di chi in quei gineprai deve muoversi. Ancora quando le norme attribuiscono agli amministratori pubblici un'eccessiva discrezionalità, si prospetta una grande varietà di soluzioni possibili, e gli interessi dei privati possono spingere verso quelle a loro più congeniali. Infine quando i controlli delle pubbliche amministrazioni sulle attività private sono mal regolati si pensi alle ispezioni questo può dar luogo a non pochi problemi sul piano dei rischi di corruzione. In definitiva, al più tradizionale contrasto nei confronti dei comportamenti illeciti dei singoli, occorre affiancare un impegno continuo a semplificare e a chiarire le leggi, a modellare in modo equilibrato la discrezionalità amministrativa, a disporre di controlli efficienti sulle attività private. 3. Il ruolo dell'AGCOM. L'AGCOM ha messo in campo diversi strumenti di contrasto alla corruzione. Il ruolo di questa autorità indipendente, come di altre autorità di regolazione settoriale, è molto delicato. Tali autorità hanno poteri regolatori e di vigilanza in settori sensibili , secondo la definizione data dalla dottrina giuridica francese. Si tratta, nel caso dell'AGCOM, delle comunicazioni elettroniche, delle radiotelevisioni, dei servizi postali e delle piattaforme online. Per utilizzare il linguaggio degli economisti, l'Autorità trova dinanzi a sé interessi speciali assai consistenti portati dalle imprese che operano nei settori sopra menzionati. Interessi speciali e specifici, perché relativi ad alcuni mercati ben determinati dunque, interessi particolarmente forti. Questo sempre per seguire la terminologia degli studi economici sviluppatisi dal secondo dopoguerra porta con sé un rischio di cattura del soggetto pubblico da parte dei soggetti privati regolati. Rischio che va scongiurato. Tra gli strumenti principali utilizzati a tal fine dall'AGCOM si possono ricordare i seguenti. In primo luogo, un Codice etico e di comportamento valido per il Board e per i dipendenti assai rigoroso per quel che riguarda, ad esempio, i conflitti di interessi e affidato, per il controllo sulla sua attuazione effettiva, a un Comitato etico di altissimo profilo. In secondo luogo, un Piano periodico anticorruzione che ha attribuito grande centralità al criterio della rotazione dei dirigenti e dei dipendenti che interloquiscono direttamente con le imprese e ha previsto un'intensa attività di formazione destinata a tutto il personale in materia di anticorruzione e trasparenza. In terzo luogo, un continuo perfezionamento delle garanzie di consultazione e di partecipazione ai procedimenti di regolazione dei mercati, al fine di rendere trasparenti le posizioni e le proposte delle imprese e i processi decisionali dell'Autorità. In quarto luogo, il rafforzamento del risk assessment mediante la realizzazione di un modello informatico che consente, da un lato, di semplificare il processo di analisi relativo all'individuazione dei rischi corruttivi e, dall'altro, di disporre di dati e informazioni utili per la valutazione dei macro-processi e per la costruzione di indicatori idonei a potenziare la successiva attività di monitoraggio delle misure di prevenzione. Infine, la previsione di strumenti anche informatici volti a rafforzare l'attività di whistleblowing, in conformità alle normative europee e nazionali e in sinergia con l'ANAC, nell'ambito di una più ampia e proficua collaborazione. Il modello AGCOM di contrasto alla corruzione, ovviamente, è perfettibile, ma tenta di stare in armonia con l'evoluzione delle leggi e delle azioni amministrative che ha caratterizzato quest'ultimo decennio Autorità indipendenti, anticorruzione e whistleblowing le questioni aperte, Atti del convegno CONSOB - AGCM - Università degli Studi di Roma Tor Vergata , Roma, Auditorium CONSOB, 14 ottobre 2022 . Non a caso nella sua relazione conclusiva la Commissione Bicamerale di Controllo sugli enti previdenziali ha, tra il resto, evidenziato che l'efficacia e la correttezza di sistemi di remunerazione che prevedono l'erogazione di rilevanti compensi a esponenti di vertice delle Casse per la partecipazione a comitati consultivi/d'investimento degli OICR organismi di investimento collettivo del risparmio oggetto di investimento. Tali schemi schiudono a valutazioni in termini di conflitti di interesse, di indipendenza, di contenuti, tempistiche e attività effettivamente svolte da parte dei rappresentanti degli Enti i rischi connessi all'aumento, riscontrato in molti casi, dei crediti contributivi nei confronti degli iscritti. In materia si registrano, pertanto, profili di attenzione sulla correttezza e trasparenza del bilancio, sui criteri di valutazione, sulla mancata iscrizione di adeguati fondi di svalutazione crediti, sui meccanismi di recupero dei crediti stessi e sulla sostenibilità e adeguatezza delle prestazioni future l'adeguatezza dei fondi rischi rispetto ai procedimenti legali in corso ed al relativo petitum l'adeguatezza delle politiche di investimento, in particolare con riferimento alla consistenza delle attività in portafoglio detenute sotto forma di liquidità, attività immobiliari direttamente o indirettamente detenute e in OICR esteri. Analizzando i casi più critici emersi nel corso dell'indagine e valutando i dati raccolti, la Commissione ha elaborato un'approfondita analisi sulla possibile riforma delle regole di gestione corporate governance applicabili agli enti previdenziali privati e privatizzati. Nell'ordinamento italiano la legge riconosce alle società per azioni la possibilità di scegliere tra tre diversi modelli di gestione e di controllo il modello tradizionale, il modello monistico e il modello dualistico. Tali modelli possono costituire un utile punto di riferimento, pur nella consapevolezza della unicità che caratterizza le casse previdenziali. Esse sono, infatti, enti di natura privata e per questo dotati di autonomia gestionale che svolgono una funzione strettamente correlata all'interesse pubblico ovvero la gestione del primo pilastro previdenziale per più di un milione di professionisti iscritti in ragione della quale beneficiano di contributi obbligatori previsti da disposizioni di legge e sono soggetti a un complesso sistema di vigilanza che coinvolge tre Ministeri lavoro e politiche sociali, economia e finanze, giustizia , la Corte dei conti, la Covip e il Parlamento. In termini di efficacia ed efficienza dei controlli non convince poi il deterrente previsto dall' articolo 3, comma 3, del decreto legislativo n. 509 del 1994 . Dalle indagini svolte, soprattutto con riferimento al commissariamento di Enpapi, tale previsione non ha costituito un valido argine alle condotte irregolari. In particolare, i termini stringenti previsti dall'articolo citato per l'effettuazione dei rilevi da parte dei Ministeri vigilanti 60/30 giorni non appaiono consoni per un'analisi critica dei voluminosi bilanci degli Enti. Le indagini svolte hanno pertanto evidenziato tre specifiche opzioni di intervento in grado di determinare un miglioramento nell'efficacia e nell'efficienza della gestione degli enti previdenziali privati i armonizzare il quadro normativo ai modelli di governo societario tipizzati dal codice civile ii introdurre requisiti di professionalità, di onorabilità, criteri di nomina, di composizione, di genere e di comportamento degli organi sociali degli enti previdenziali iii razionalizzare gli assetti di vigilanza. In particolare, la Commissione valuta positivamente un aggiornamento del decreto legislativo numero del 1994 e del decreto legislativo numero del1996 prevedendo, ad esempio l'introduzione dei modelli di corporate governance tipizzati dal codice civile ossia 1 il modello tradizionale 2 il modello monistico 3 il modello dualistico. In sintesi, sarebbero gli Enti stessi, nel rispetto della loro autonomia organizzativa e finanziaria, ad esercitare la propria facoltà di scelta tra i tre sistemi di amministrazione e controllo previsti dal codice civile per le società per azioni l'introduzione di requisiti di professionalità, di onorabilità degli organi sociali e gli effetti/sospensione derivanti dalla perdita degli stessi l'introduzione di criteri di nomina ad esempio il voto di lista , di composizione e di genere degli organi sociali l'introduzione di regole di comportamento degli organi sociali tra cui i poteri di denunzia dell'organo di controllo di irregolarità al Tribunale, alla Covip e alla Commissione l'introduzione di un sistema di remunerazione degli organi di vertice degli Enti collegato con i risultati dell'Ente stesso e da rendere pubblico e trasparente per il pubblico, per gli iscritti e per gli eventuali beneficiari delle prestazioni la valorizzazione del sito internet dell'Ente quale canale per pubblicare e mantenere aggiornate le informazioni rilevanti per il pubblico, per gli iscritti e per gli eventuali beneficiari delle prestazioni l'ulteriore valorizzazione del ruolo delle Associazioni di categoria e dei codici di comportamento la razionalizzazione degli assetti di vigilanza. Un tassello importante del quadro normativo della previdenza complementare è rappresentato dall'assetto della vigilanza di settore che è incentrato sulla Covip. Fondi negoziali, fondi aperti, piani individuali pensionistici PIP e fondi preesistenti sono iscritti in un unico albo Albo dei Fondi pensione , suddiviso per sezioni, gestito dalla Covip, ente con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La vigilanza condotta dalla Covip nei confronti delle forme pensionistiche complementari è a spettro esteso, includendo poteri regolamentari, informativi, ispettivi e sanzionatori. Sugli Enti previdenziali privatizzati o privati l'assetto delle vigilanza pubblica è, invece, più articolato e tutt'ora in fase di completamento. In tal ambito intervengono, oltre alla Covip, anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Corte dei conti. Nel settore delle forme pensionistiche complementari, inoltre, è previsto l'intervento a vario titolo di intermediari finanziari autorizzati e assoggettati al TUF o al TUB . I fondi pensione aperti, infatti, sono promossi e poi anche gestiti da banche, società digestione del risparmio SGR , società di intermediazione mobiliare SIM oltre che da imprese di assicurazione autorizzate al ramo VI. Su tali soggetti, oltre ai controlli della Covip che insistono sulla gestione del risparmio previdenziale, si aggiungono i poteri di vigilanza delle rispettive autorità di settore CONSOB e Banca d'Italia laddove tali intermediari svolgono le attività regolate dal TUF o dal TUB . Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, XVIII legislatura, disegni di legge e relazione, doc. XVI-bis, n. 9, Relazione finale sull'attività della Commissione, approvata nella seduta del 5 ottobre 2022 . Vigilantibus iura succurrunt non dormientibus ed il problema dei controlli non è proprio irrilevante . La nuova Commissione bicamerale non si è ancora insediata. Io spero solo che non ricominci nel gioco dell'oca ma riparta dalle conclusioni della precedente per affrontare finalmente i temi politici della previdenza dei professionisti perché, a mio giudizio, in primo luogo la previdenza di primo pilastro obbligatoria non può dipendere dall'andamento dei mercati finanziari. Il problema è politico ma il patrimonio delle casse di previdenza non può essere il bancomat del regolatore di turno cosi come non risponde a criteri di economicità l'esistenza di venti patrimoni investiti separatamente tanto per aggiungere qualche cosa al quadro. Il nostro sistema è ancorato a dei canoni e ad una ideologia nati nella società industriale, dove il numero elevato di dipendenti comportava necessariamente un maggiore potere rispetto a soggetti con in forza solo pochi lavoratori. Oggi non è più così. Ecco che allora, forse, il sistema di finanziamento contributivo della previdenza destinato a diventare assistenza non ha più senso che sia calcolato sulla retribuzione individuale. Probabilmente il sistema si avvierà verso una progressiva fiscalizzazione. Già oggi la Cassa pensioni dell'Inps è integrata per un terzo dai contributi statali. Su questa scia, si può ritenere che il sistema andrà gradualmente trasformandosi in un sistema prevalentemente assistenziale Giulio Prosperetti, Giudice Costituzionale . Già oggi, durante la pandemia, i professionisti sono stati assistiti dallo Stato. Mi preoccupa solo il silenzio dei professionisti sul tema.