Il ritorno nel pubblico per via giudiziaria?

Cassa Forense, con molto ritardo il che creerà enormi sperequazioni, con la riforma, di cui non si conosce il testo ma che è all’attenzione dei Ministeri Vigilanti, ha optato per il criterio di calcolo contributivo della pensione per anzianità.

Il prof. Tiziano Treu, in un suo studio dal titolo Protezione sociale ed equilibrio intergenerazionale”, così scriveva nel 2018 L’applicazione del metodo contributivo comporta un rapporto trasparente e omogeneo fra prestazione, contributi versati e pensioni ma è ormai sostanzialmente privo di elementi solidaristici, quindi non corregge, anzi riflette ed enfatizza, le disparità della carriera lavorativa. La distribuzione degli importi pensionistici attuali è ancora relativamente più omogena della distribuzione del reddito della popolazione attiva perché risente ancora del precedente assetto pensionistico, basato sul metodo retributivo. Peraltro questo metodo non è privo di distorsioni in quanto avvantaggia certi settori le pensioni privilegiate e gruppi di persone, in particolare quelle con carriere più rapide lo comprova il fatto che il 10% delle pensioni più elevate comporta il 25% della spesa totale . Come ho già scritto in precedenza, l’opzione per anzianità creerà delle vere e proprie gabbie previdenziali con buona pace dell’equità intra e inter generazionale. Con la recente ordinanza Cass. civ., sez. lav., 7 febbraio 2023, n. 3683 , già pubblicata da Diritto e Giustizia, che è l’ultima dopo un centinaio di sentenze che hanno occupato la Suprema Corte nel corso del 2021 e 2022 e tutte univoche, è stato affermato che la Corte non intende mettere in discussione il consolidato orientamento, confermato anche da recentissime decisioni fra tante, Cass. nn. 31527 del 2022 603 e 982 del 2019 n. 28054 del 2020, n. 6897 del 2022 , in base al quale si è chiarito che gli enti previdenziali privatizzati come, nella specie, la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti non possono adottare, sia pure in funzione dell'obbiettivo di assicurare l'equilibrio di bilancio e la stabilità della gestione, atti o provvedimenti che, lungi dall'incidere sui criteri di determinazione del trattamento pensionistico, impongano una trattenuta nella specie, un contributo di solidarietà su un trattamento che sia già determinato in base ai criteri ad esso applicabili, dovendosi ritenere che tali atti S. incompatibili con il rispetto del principio del pro rata e diano luogo a un prelievo inquadrabile nel genus delle prestazioni patrimoniali ex art. 23 Cost., la cui imposizione è riservata al legislatore così, da ult., Cass. nn. 27340, 28055, 28054 del 2020 in particolare, con la pronuncia n. 603 del 2019, la Corte, nel confermare l'estraneità del contributo di solidarietà, per natura e funzione, ai criteri di determinazione del trattamento pensionistico e conseguentemente anche al principio del necessario rispetto del pro rata, ha richiamato, altresì, la sentenza della Corte Costituzionale n. 173 del 2016 che, nel valutare l'analogo prelievo disposto dalla L. n. 147 del 2013, art. 1, comma 486, ha affermato che si è in presenza di un prelievo inquadrabile nel genus delle prestazioni patrimoniali imposte dalla legge, ai sensi della Cost., art. 23, avente la finalità di contribuire agli oneri finanziari del sistema previdenziale sentenza n. 178 del 2000 ordinanza n. 22 del 2003 . Questi arresti impediscono ogni riequilibratura del sistema nel senso della equità intergenerazionale che dovrebbe governare il sistema di finanziamento a ripartizione. Poiché, com’è pacifico in base agli studi attuariali di Cassa Forense, nel 2050 il rapporto tra attivi e pensionati sarà di 1 1 e Cassa Forense non potrà contare sull’aiuto dello Stato, per avervi volontariamente rinunciato all’atto della privatizzazione, la sostenibilità potrà reggersi solo sulla base del rendimento del patrimonio e quindi sin da oggi il Comitato dei Delegati dovrebbe valutare la situazione venutasi a determinare, non potendo assicurare, a chi oggi si iscrive in Cassa Forense, la garanzia di un trattamento pensionistico adeguato . Le criticità della previdenza complementare manifestatesi al suo sorgere, sono oggi quelle della previdenza obbligatoria di primo pilastro dei professionisti ed, infatti, in allora si diceva In quel contesto, da tempo si è sottolineato il fatto che la previdenza privata è inevitabilmente incerta nel suo effettivo ammontare per ragioni squisitamente finanziarie, a differenza di quella pubblica che invece è per definizione certa in quanto determinata da leggi e regolamenti. In secondo luogo, è stato poi rimarcato il fatto che questa incertezza è enormemente aggravata dal cattivo funzionamento dei mercati finanziari e dallo scarso sviluppo del sistema di regole e garanzie sul quella questo funzionamento oggi si basa. Una circostanza che sottopone il risparmio previdenziale del lavoratore a rischi aggiuntivi rispetto a quelli meramente finanziari, con fenomeni di erosione da costi, oneri e sottrazioni che nulla hanno a che vedere con la sbandierata logica del mercato . Riforma previdenziale, TFR e mercati finanziari al lavoratore l’ardua sentenza, Federico Merola . La domanda allora che tutti i professionisti, non solo gli avvocati, dovrebbero porsi è la seguente la previdenza obbligatoria di primo pilastro può dipendere dall’andamento dei mercati finanziari? Ma anche i decisori politici dovrebbero porsi la stessa domanda per anticipare gli eventi evitando lo stillicidio in atto come è accaduto, da ultimo, ad INPGI1. Come diceva Cartesio il dubbio è l’inizio della conoscenza! A chi si iscrive oggi bisognerebbe spiegare che sottoscrivere linee a indirizzo prevalentemente azionario comporta l’essere consapevoli che nel breve termine si possano accusare arretramenti anche di una certa entità che mettono a dura prova la tenuta emotiva degli investitori. Tuttavia, per chi ha un orizzonte temporale di lungo termine, come deve necessariamente essere per chi punta ad accumulare un montante contributivo sostenuto e ha una vita lavorativa ancora lunga, tali momentanee perdite di quota non devono spaventare più di tanto. Ma in ogni caso dovrebbe essere data al nuovo iscritto la possibilità di decidere se partecipare e con quale linea di rischio. Mai come in questo periodo storico, il nostro Paese è chiamato ad affrontare contemporaneamente importanti transizioni che modificheranno il nostro modello economico e sociale dall’invecchiamento demografico alla digitalizzazione, dalla rivoluzione verde e transizione ecologica alla mobilità sostenibile. La previdenza dei professionisti deve partecipare al cambiamento e non subirlo passivamente . Cassa Forense, a mio giudizio, dovrebbe anche affrontare il problema dei crediti cd. inesigibili verso gli iscritti. Veniamo alla tabella pubblicata da Itinerari previdenziali per affrontare il tema dei crediti inesigibili di Cassa Forense tabella Fonte X Rapporto di Itinerari previdenziali Come si vede la situazione dei crediti verso gli iscritti in Cassa Forense è tra le più delicate e, a mio giudizio, merita la massima attenzione, come del resto più volte evidenziato dallo stesso Collegio Sindacale. Com’è noto i crediti devono essere iscritti in bilancio non in base al loro valore nominale bensì in base a quanto la Fondazione pensa di poter effettivamente incassare al fine di evitare che il capitale sia sopravalutato. Per questo in bilancio vi è il fondo svalutazione crediti. Se ci sono dei crediti che sicuramente non saranno incassati si deve procedere allo stralcio dei crediti inesigibili, rilevando una perdita sui crediti. Dal bilancio consuntivo 2021, ultimo dato disponibile, la situazione è la seguente Crediti. Le posizioni creditorie, esposte nell'attivo circolante, sono registrate al loro valore nominale, al netto dei relativi fondi svalutazione. Come si evidenzia dalla tab. 2 sotto riportata, l'aumento è ascrivibile in gran parte ai crediti nei confronti degli iscritti e sui quali il Collegio ha già relazionato. Da segnalare il forte incremento del fondo svalutazione dei crediti verso gli iscritti + 74,3%, da 37,9 mln a 66,2 mln in larga parte ascrivibile ad un approccio più prudenziale nella stima dei rischi connessi alla relativa riscossione. Discorso a parte merita il Fondo svalutazione dei crediti tributari che registra un importo di 1.068,2 milioni dovuto all'accantonamento del 100% del credito vantato verso l'Erario per i versamenti effettuati per gli anni 2012 e 2013, in ottemperanza al disposto legislativo di cui al D.L. 135/2012, meglio noto come spending review. A seguito della sentenza di incostituzionalità della Corte Costituzionale, frutto di un contenzioso generato dalla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti, l'Ente ha rilevato contabilmente il credito e ha avviato la procedura per ottenere il rimborso. Nel contempo, tuttavia, in ossequio alla recente diversa interpretazione comunicata dai Ministri vigilanti e alla osservazione pervenuta dalla Corte dei Conti sul Bilancio del precedente esercizio, ha inteso accantonare prudenzialmente l'intero credito al Fondo svalutazione. tabella dalla Relazione del Collegio sindacale, pagg. 300 e 301 Dall’esame, invece, del Bilancio preventivo 2023 si evince quanto segue tabella Come già evidenziato nella I Nota di variazione, nel 2022 è stata avviata la procedura sanzionatoria che ha ricompreso anche le irregolarità nei pagamenti dei contributi minimi, procedura che ha interessato circa 97.000 avvocati secondo lo schema di pre-accertamento che segue tabella Per la realizzazione di questo progetto a durata biennale a partire dal 1° ottobre 2021, il C.d.A. ha previsto anche il ricorso ad assunzioni a tempo determinato di personale esterno, al fine di costituire una task force” dedicata in grado di terminare il 1° ottobre 2023 le specifiche attività di accertamento e di predisporne la riscossione, anche tramite decreto ingiuntivo. Contemporaneamente si sta proseguendo anche con la definizione degli accertamenti relativi ai sanzionatori massivi” e puntuali, avviati per effetto delle domande di regolarizzazione ex art. 14 e delle richieste dei DURC che continuano ad arrivare in modo significativo. Data la premessa è opportuno precisare che ad oggi, non essendo ancora disponibili dati attendibili per le stime, si preferisce mantenere un atteggiamento prudenziale dato l’impatto a livello di ricavi rimandando alla I nota di variazione 2023 l’eventuale inserimento per competenza delle sanzioni. Per la voce interessi di mora in via prudenziale non viene esposto alcun valore in questa fase rinviando l’analisi alla Nota di Variazione . Nella delibera di accesso alla rottamazione quater si legge che Tenuto conto che le eventuali conseguenze negative sui bilanci dell’Ente sarebbero coperte dal fondo svalutazione crediti” di oltre 393 milioni di euro per gli anni in questione e non avrebbero impatti sul conto economico dalla delibera 27.1.2023 del CDD . Io credo che la voce crediti verso iscritti ” debba essere presa in considerazione per individuare e stralciare i crediti INESIGIBILI. Ad esempio Ai sensi della legge 134/2012 che ha convertito le disposizioni contenute nel c.d. Decreto Sviluppo D.L. 83/2012, a partire dall’esercizio contabile 2012, un credito viene considerato automaticamente inesigibile qualora lo stesso sia scaduto da almeno 6 mesi e sia di modesto importo secondo i limiti sotto indicati € 2.500,00 per le imprese che fatturano fino a 150 milioni di euro € 5.000,00 per le imprese che fatturano oltre 150 milioni di euro Gli altri crediti rimangono soggetti alla ordinaria normativa e prassi fiscale che sancisce l’inesigibilità di un credito qualora il creditore sia in grado di fornire prova documentata di elementi certi e precisi” tali da comprovarne l’inesigibilità. Vale la pena di leggere Cassazione civile sez. VI, 01/07/2022, ud. 10/03/2022, dep. 01/07/2022 , n. 21031, pubblicata da Diritto e Giustizia con le massime correlate ESAZIONE DELLE IMPOSTE ED AGENTE DELLA RISCOSSIONE - Ruoli delle imposte - in genere PREVIDENZA ED ASSISTENZA Assicurazioni e pensioni sociali - Mutualità pensioni Fonte Giustizia Civile Massimario 2022 ESAZIONE DELLE IMPOSTE ED AGENTE DELLA RISCOSSIONE - Ruoli delle imposte - in genere PREVIDENZA ED ASSISTENZA Assicurazioni e pensioni sociali - Mutualità pensioni In tema di riscossione dei crediti della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense mediante ruolo, il meccanismo del discarico automatico dei ruoli, introdotto dall'art. 1, commi 527-529, l. n. 228 del 2012, non si traduce in un aiuto di Stato contrastante con l'art. 107 TFUE, non risultando in alcun modo dimostrato che tale discarico automatico comporti un vantaggio economico che il beneficiario non avrebbe ottenuto in condizioni normali di mercato, trattandosi invece di crediti meramente virtuali, iscritti a ruoli emessi e consegnati in tempi risalenti ed ormai del tutto inesigibili . Ricordo che attraverso la cessione pro soluto , il cedente trasferisce al cessionario la titolarità dei crediti vantati nei confronti del debitore ceduto . Il Factoring Pro Soluto è la soluzione ottimale per aziende che intendono tutelarsi dal rischio di insolvenza dei loro clienti.