La Legge di Bilancio 2023 ha recentemente introdotto la compensazione che prevede che i crediti siano «ammessi alla compensazione con quanto da essi dovuto per ogni imposta e tassa, compresa l'IVA e il pagamento dei contributi previdenziali mediante cessione, anche parziale, entro il limite massimo pari all'ammontare dei crediti stessi, aumentato dell'IVA e del contributo previdenziale per gli avvocati».
Tale intervento ha comportato non solo «l'aumento del fondo per la compensazione da 10 a 40 milioni , ma a regime consentirà di ridurre i tempi di pagamento di circa 2 anni, oltre a snellire il carico di lavoro ora a carico dell'amministrazione giudiziaria». Per poter accedere alla compensazione , tra il 1° marzo al 30 aprile di ciascun anno finestra temporale che Cassa Forense e CNF stanno tentando di ampliare , gli avvocati dovranno emettere fattura registrata sulla piattaforma elettronica di certificazione del Ministero dell'Economia e delle finanze ed esercitare l'opzione di utilizzazione del credito in compensazione, certificando inoltre che «gli stessi crediti sono stati liquidati dall'autorità giudiziaria con decreto di pagamento non opposto e non sono stati ancora pagati». Inoltre, i crediti selezionati saranno utilizzabili in compensazione anche in più soluzioni e in momenti diversi. Una volta che il credito è stato ammesso alla compensazione, questa può avvenire mediante F24 anche in più soluzioni e in periodi diversi dell'anno.