Con la nota del 6 febbraio 2023, il Primo Presidente Curzio ha sottolineato l’importante novità prevista della Riforma Cartabia per il processo civile d.lgs. numero 149/2022 che impone l’obbligo del deposito telematico degli atti processuali, a pena di inammissibilità.
L'articolo 35, comma 2, d.lgs. numero 149/2022, come modificato dalla Legge di Bilancio l. numero 197/2022 , prevede che dal 1° gennaio 2023 le disposizioni processuali relative alla giustizia digitale trovino applicazione anche dinanzi alla Corte di Cassazione. In particolare, la nota del Presidente Curzio si sofferma sull'articolo 196-quater delle disp. di attuazione obbligatorietà del deposito telematico di atti e di provvedimenti , secondo il quale nei procedimenti civili davanti a Tribunali, Corti d'appello, Corte di Cassazione e Giudice di pace il deposito degli atti processuali e dei documenti, compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte degli avvocati e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria debba avvenire esclusivamente con modalità telematiche. Il documento precisa dunque che «tale prescrizione deve intendersi a pena di inammissibilità, tenendo conto che le eccezioni a tale principio sono rigorose e tassative, legate essenzialmente al mancato funzionamento dei sistemi informatici del dominio giustizia». Infine, la nota ricorda che sono stati modificati nella parte in cui consentivano il deposito in cancelleria gli articolo 369 c.p.c. per il ricorso, l'articolo 370 c.p.c. per il controricorso, l'articolo 378 c.p.c. per le memorie illustrative. L'obbligo di deposito telematico riguarda inoltre gli atti e i documenti su cui il ricorso si fonda, i quali «ove in formato analogico, dovranno essere depositati telematicamente in copia informatica».
Nota del Primo Presidente della Corte di Cassazione, 6 febbraio 2023