In quali casi l’avvocato sotto procedimento disciplinare può cancellarsi dall’albo?

Sul tema è intervenuto il CNF che ha fornito alcuni chiarimenti a seguito dei quesiti formulati dal COA di Messina in merito alle ipotesi di deroga al divieto di cancellazione in pendenza di procedimento disciplinare.

In particolare, il COA di Messina chiedeva se il divieto di cancellazione dall'albo in pendenza di procedimento disciplinare trova applicazione nei confronti dell'iscritto sospeso per morosità ai sensi dell' art. 29 l. n. 247/12 e nei confronti del quale penda procedimento disciplinare nei confronti dell'iscritto sospeso per morosità ai sensi dell' art. 29 l. n. 247/12 , quando nei suoi confronti penda procedimento disciplinare per i medesimi fatti nei confronti dell'iscritto sospeso per morosità ai sensi dell' art. 29 l. n. 247/12 , quando nei suoi confronti penda procedimento disciplinare per violazione degli obblighi previdenziali. Il CNF ha precisato che nell'ipotesi in cui il procedimento disciplinare penda per fatti diversi ivi compresa la violazione degli obblighi previdenziali non possa farsi luogo a cancellazione . La presa disciplinare non può infatti venir meno per il solo fatto della morosità e dunque il divieto di cancellazione continua ad operare. Diversamente argomentando, l'avvocato sottoposto a procedimento disciplinare per motivi anche molto gravi, potrebbe infatti sottrarsi alla presa disciplinare semplicemente omettendo il pagamento delle quote di iscrizione . Ciò posto, anche nel primo caso, il divieto di cancellazione rimane operante solo al termine del procedimento disciplinare il COA, valutata la persistenza della morosità, potrà procedere alla cancellazione dell'iscritto , ferma restando la possibilità di rivalersi in sede giurisdizionale per ottenere la corresponsione dei contributi dovuti in questo senso, cfr. il parere n. 90/2017 . Precisa però il parere che ciò vale solo nel caso in cui come nel quesito di cui al richiamato parere sia l' iscritto a richiedere la cancellazione infatti, il mancato pagamento dei contributi non rientra tra le cause di cancellazione d'ufficio di cui all' articolo 17, comma 9, della legge n. 247/2012 ed anzi l'art. 29 comma 6 dispone in via generale che la morosità comporti la sospensione dell'iscritto fino alla regolarizzazione contributiva, e non la cancellazione .