All’indomani dell’okay della Camera sul disegno di legge sull’equo compenso, che passa quindi al Senato, il Consiglio nazionale forense ha espresso soddisfazione e ringraziato le forze parlamentari.
Con l’auspicio che il testo, presupposto indispensabile per l’attuazione del PNRR, venga approvato a breve anche dal Senato, il disegno di legge, che prevede il riconoscimento di un compenso per le prestazioni professionali proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato a favore della pubblica amministrazione e di alcune categorie di imprese, è stato definito dalla presidente del CNF Maria Masi come «una legge di civiltà che mette un freno ai comportamenti elusivi e prevaricatori dei clienti forti nei confronti dei professionisti, a fronte della qualità e quantità delle prestazioni richieste». Inoltre, ha continuato la presidente, «anche se, in numerose occasioni, l’avvocatura ha sostenuto che il testo approvato oggi dall’Aula di Montecitorio sia ancora migliorabile, occorre ricordare che questa legge ha il pregio di correggere le criticità della normativa attuale e di ristabilire il principio fondamentale di una norma che dia completa e concreta attuazione all’articolo 36 della Costituzione, in base al quale senza un’equa e giusta retribuzione non c’è dignità per chi lavora». Per una maggiore approfondimento sulle disposizioni contenute nel disegno di legge sull’equo compenso, con particolare riguardo al suo ambito applicativo, vedi la news Equo compenso verso l’ok della Camera al disegno di legge Morrone.