Il presidente del Consiglio nazionale forense Maria Masi ha commentato le linee programmatiche espresse dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio lo scorso 6 dicembre.
Lo scorso 6 dicembre, il Guardasigilli Carlo Nordio, in audizione presso l’aula della Commissione Giustizia del Senato, ha illustrato le linee programmatiche del Ministero della Giustizia. Su di esse è recentemente intervenuto il commento del presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, che con riferimento agli interventi prospettati per il settore penale, ha affermato come «semplificazione della legislazione, ottimizzazione dell’organizzazione giudiziaria da attuarsi anche con la collaborazione degli avvocati attraverso i consigli dell’ordine, revisione del sistema delle intercettazioni e modernizzazione del sistema carcerario in un’ottica di riconciliazione sociale, sono iniziative che ci trovano convergenti e che rappresentano per l’avvocatura esigenze primarie, a partire dalla situazione non più sostenibile delle carceri, come emerso dallo studio del Garante Mauro Palma sull'alto tasso di suicidi», condividendo quindi appieno le prospettazioni del neo-Ministro. Per ciò che attiene alla riforma processo penale, il presidente, nella conclusione del suo intervento, ha precisato che «rimangono le perplessità dell’avvocatura sui contenuti e sulla funzionalità e agibilità degli uffici giudiziari. In riferimento alla “revisione profonda” del reato di abuso d’ufficio, il Cnf reputa l’attuale struttura un freno inibitore per gli amministratori pubblici che non sempre poi trova una sostenibilità in tesi di accusa. Bene la revisione delle intercettazioni, su cui è opportuno coprire con il segreto fino allo stralcio di quelle irrilevanti e rafforzare il controllo deontologico per gli operatori della giustizia. E se la deontologia non basta, far scattare sanzioni pesanti». Il presidente ha poi sottolineato che «se la prima emergenza, oggi un imperativo prioritario, è il superamento della crisi economica sulla quale incidono le criticità della giustizia civile, risulta essenziale, senza incidere sulla giustizia di prossimità, garantire l’effettività della tutela dei diritti dei cittadini, e ricostruire un senso di fiducia della collettività verso il sistema giudiziario». Con riferimento al settore civile, il presidente Masi afferma che già con il recente incontro tra lei e Nordio, il Cnf aveva chiaramente auspicato un intervento normativo sugli aspetti considerati più critici della riforma della giustizia civile che, «senza comprimere le parti, riequilibrasse il rapporto nella giurisdizione tra magistrati e avvocati e fosse in grado di raggiungere gli obiettivi e gli standard di efficienza imposti dal PNRR». In aggiunta, il desiderato inserimento di una componente dell’avvocatura nella composizione dell’ufficio legislativo del Ministero al fine di partecipare soprattutto alla redazione delle norme permetterebbe di arrivare a un nuovo equilibrio «equilibrio nella e della giurisdizione». Qui il video dell'audizione del Ministro Nordio alla Commissione giustizia del Senato Il video