Codice di giustizia sportiva FIGC: “Strumento fondamentale per una giustizia sportiva veloce e giusta”

A confronto, ieri mattina a Roma, sul volume Codice di giustizia sportiva FIGC edito da Giuffrè Francis Lefebvre, esponenti di spicco del mondo dello sport e rappresentanti delle istituzioni.

Velocità e certezza. Questi due pilastri sono fondamentali per avere in Italia una giustizia sportiva che sia pienamente operativa e pienamente efficace. E in questa prospettiva si colloca alla perfezione il Codice di giustizia sportiva FIGC edito da Giuffrè Francis Lefebvre, curato dall’avvocato Giancarlo Viglione e presentato ieri mattina a Roma, nello splendido contesto della Sala d'onore del Coni , con un confronto che ha visto coinvolti, tra gli altri, anche due esponenti di spicco delle istituzioni sportive italiane Giovanni Malagò , presidente del Comitato olimpico nazionale italiano, e Gabriele Gravina , presidente della Federazione italiana giuoco calcio. immagine Il Codice di giustizia sportiva FIGC. Riflettori puntati, quindi, ieri mattina, sull’opera curata dall’avvocato Viglione, ma, inevitabilmente, parlare di giustizia sportiva ha fatto volare subito il pensiero ai casi più eclatanti che in queste ultime settimane hanno scosso e stanno scuotendo il mondo dello sport italiano, cioè l'evacuazione forzata, ovvero imposta da alcuni ultras, della Curva Nord dello Stadio Meazza durante la partita Inter-Sampdoria i maltrattamenti denunciati da alcune ex ginnaste italiane e loro inferti, quando erano ancora in attività, da un istruttrice l'arresto del procuratore capo dell’AIA - Associazione italiana arbitri infine, il caso Juventus, tra bilanci societari riveduti e corretti, presunti pagamenti occulti di stipendi e plusvalenze sospette nella compravendita di calciatori. Ad aprire il confronto è stato proprio l’avvocato Viglione, presentando non tanto l’opera da lui curata bensì l’idea di fondo che ha portato alla nascita e alla realizzazione del progetto editoriale, cioè promuovere un Codice di settore però esaustivo poiché coordinato con le norme statali, le disposizioni del Coni, lo statuto e le norme organizzative interne della Figc, gli statuti delle Leghe professionistiche e lo statuto della Lega nazionale dilettanti, il nuovo regolamento per gli agenti sportivi. Ma il pensiero di fondo è, in sostanza, quello che ha portato nell’estate del 2018 alla nascita del Codice di giustizia sportiva della Figc , poi approvato nel giugno del 2019 dal Coni, di riuscire ad avere tempi certi sullo svolgimento del procedimento sportivo e sulla conoscibilità della decisione emessa dai giudici. E in questa ottica si inserisce la decisione di accompagnare il Codice di giustizia sportiva della Figc con le norme utili a leggere la giustizia sportiva , ha spiegato Viglione , inclusa la Costituzione, che dovrebbe finalmente poter certificare – con una modifica ad hoc dell’articolo 33 – il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psico-fisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme . Viglione ha sottolineato infine il valore della propria creatura, un’opera completa, capace di integrare, per la prima volta, il Codice della Figc con le norme del Coni e con la normativa statale e fornire uno strumento unico agli operatori e agli studiosi del diritto sportivo . Sulla stessa lunghezza, ovviamente, anche Antonio Delfino , direttore Comunicazione e relazioni istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre Quella che abbiamo realizzato è un'opera assolutamente innovativa, capace di stimolare un confronto ulteriore del Codice con l’ordinamento statale e di inserire il Codice di giustizia sportiva della Figc in un panorama più ampio . E poi la speranza , ha aggiunto Delfino, è vedere realizzato il processo di riconoscimento nella carta costituzionale del valore dello sport . Il valore dell’opera è stato ribadito anche da Stefano Garisto , direttore generale di Giuffrè Francis Lefebvre Ci troviamo di fronte ad un volume unico, e che è fondamentale per orientarsi agevolmente nell’attuale quadro normativo del diritto sportivo e per trattarne i prossimi sviluppi. Siamo convinti che quest’opera fornisca gli strumenti giusti e, soprattutto, consenta di trovare risposte e riferimenti in pochi secondi, e così agevoli il lavoro per gli operatori e gli studiosi del diritto sportivo . immagine Velocità. Lo spunto fornito dall’opera curata da Viglione ha permesso una riflessione sulla giustizia sportiva in Italia. E Giovanni Malagò , presidente del Coni, non si è nascosto dietro un dito Ci troviamo di fronte ad un argomento, la giustizia sportiva, che oggi è di grandissima attualità, e lo sport italiano, innanzitutto il calcio, è al centro dell’attenzione . Proprio per questo, è necessario che la giustizia sportiva sia veloce. Altrimenti rischia di essere perdente anche quando emette sentenze perfette , ha aggiunto Malagò, prima di sottolineare con soddisfazione nell’opera la parte dedicata al Codice di comportamento sportivo da cui discendono anche aspetti riguardanti il codice etico, particolarmente importante nel mondo dello sport . Sul nodo della velocità della giustizia sportiva si sono soffermati anche gli altri relatori del convegno. Così, in questa ottica, Gabriella Palmieri Sandulli , Avvocato Generale dello Stato e presidente del Collegio di garanzia dello sport del Coni ha sottolineato che molti meccanismi processuali nell’ambito della giustizia sportiva sono simili a quello del processo amministrativo , per poi aggiungere che sono molteplici le interazioni con il sistema normativo generale . Infine, sempre ragionando nell’ottica della velocità, Palmieri Sandulli ha sottolineato l’utilità del Codice edito da Giuffrè Francis Lefebvre, organizzato in maniera da poterlo consultare facilmente . E sulla funzionalità dell’opera si è soffermato anche Alfonso Celotto , Capo di Gabinetto del Ministero delle Riforme e professore ordinario di Diritto costituzionale Servono leggi chiare e comprensibili. Servono Codici, come questo, curati nei dettagli e che forniscono maggiore comprensione. L’ideale sarebbe avere Codici di settore e un Testo unico per non lasciare leggi sparse . Anche Gabriele Gravina , in qualità di presidente della Figc, sulla necessità di migliorare la giustizia sportiva per garantire indipendenza, autorevolezza ed efficienza e per aumentare la certezza del procedimento . In questa ottica, però, alcune criticità riguardano i cinque gradi di giudizio, che sinceramente mi sembrano troppi , ha spiegato Gravina, richiamando alla mente il caso Chievo , con addirittura ventisette giudizi in due anni. È una follia ingolfare e intasare gli organi ordinari per queste situazioni. Per questo sarebbe opportuno, e lo abbiamo chiesto all’attuale Governo, potere, almeno nei giudizi per l’iscrizione al campionato, operare in un quadro di maggiore certezza e snellezza delle procedure, arrivando a concludere i giudizi nel merito prima dell’inizio dei campionati . Sull’importanza dell’opera curata dall’avvocato Viglione è poi tornato a soffermarsi Francesco Paolo Sisto , viceministro della Giustizia Ci troviamo di fronte a un’iniziativa importantissima, che può segnare la nascita di un vero e proprio sistema normativo e regolamentare. Lodevole, in particolare, il fatto che l’opera dia ordine alla materia, impostando una sorta di dipendenza gerarchica tra norme statali, norme Coni e norme Figc, e dando coerenza al sistema delle fonti . A chiudere il dibattito ha provveduto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi , che si è anch’egli soffermato sulla necessità di una giustizia sportiva veloce ed efficace Stiamo cercando di produrre e proporre norme di concerto con il Ministero della Giustizia, così da cercare di tenere conto delle specificità del sistema sportivo, che ha bisogno non soltanto di far bene ma anche di tempestività. Altrimenti rischiamo una giustizia che non è più giusta. Vero che il tempo è prezioso nella giustizia sportiva, ma anche il modo nella fretta non dobbiamo perderci qualcosa per strada . Per chiudere, infine, Abodi non si è sottratto al confronto con la strettissima attualità, ossia il caso Juve Probabilmente quello della Juve non rimarrà il solo caso. Ora la gente ci chiede di fare pulizia, e noi abbiamo bisogno di sapere presto cosa è successo, partendo dal rispetto o meno del principio cardine dell’equa competizione, principio che pare evidente non sia stato rispettato negli ultimi anni .