La storia e i professionisti

Le pensioni possono essere finanziate o dal sistema a ripartizione o dal sistema a capitalizzazione.

La Treccani chiarisce bene le differenze Sistema pensionistico a capitalizzazione. Modalità di finanziamento del sistema pensionistico in cui le risorse per il pagamento delle pensioni provengono dalla c., a cura di un gestore, dei contributi versati in passato dai lavoratori e/o dai datori di lavoro. Nel sistema a c. i contributi versati sono investiti dal gestore del sistema in un fondo a basso rischio secondo lo schema della c. composta Al momento del pensionamento, ogni lavoratore ritira il proprio montante contributivo, cioè quanto versato sino alla quiescenza, maggiorato degli interessi maturati usufruendone in un’unica soluzione o sotto forma di rendita vitalizia. Sistema pensionistico a ripartizione. Il pagamento delle pensioni è effettuato utilizzando i contributi correntemente versati dagli attuali lavoratori e datori di lavoro, senza che si effettui alcun accantonamento dei contributi stessi. I due sistemi possono coesistere anche in uno stesso Paese, sia perché soggetti diversi possono essere inquadrati in sistemi differenti sia perché uno stesso soggetto può essere fruitore di due o più pensioni finanziate con l’uno o con l’altro sistema . Il Cile, dopo la riforma delle pensioni a capitalizzazione del 1981, imitata da altri Paesi dell’America Latina, sta faticosamente tornando alla ripartizione stante il fallimento della capitalizzazione. Si veda al riguardo il saggio del mio amico Giuliano Cazzola sul Bollettino ADAPT del 14.11.2022, n. 39. Le Casse di previdenza dei professionisti, che gestiscono la previdenza obbligatoria di primo pilastro , nel regime di finanziamento a ripartizione, in realtà legano la sostenibilità di lungo periodo all’andamento dei mercati finanziari e quindi, nei fatti, alla capitalizzazione con tutti i rischi che questa comporta. Intelligenti pauca ma sono pochissimi quelli che capiscono i rischi di questa deriva che però molto piace ai potenti della finanza. Il cambiamento dei sistemi è difficile per definizione, e ci chiede di ridefinire modi di pensare e di elaborare profondamente radicati, così come di lottare contro potenti interessi acquisiti. Sarebbe facile cadere nell’accettazione passiva dello status quo. Tuttavia, tale accettazione non solo è pericolosa, ma ignora anche l’enorme, potenziale vantaggio della ridefinizione di convenzioni obsolete Fonte Aviva investors, Donella Meadows, settembre 2022 . Nel settore finanziario, non bancario, stanno emergendo persistenti vulnerabilità che richiedono forte attenzione delle autorità di vigilanza serve fare urgentemente progressi nella regolamentazione per aumentare la solidità del settore e gestire disallineamenti di liquidità e leva finanziaria Fonte BCE, Rapporto sulla stabilità , novembre 2022 . Dobbiamo poi anche fare i conti con l’inflazione che Nel mese di ottobre 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività NIC , al lordo dei tabacchi, registri un aumento del 3,4% su base mensile e dell’11,8% su base annua da +8,9% del mese precedente la stima preliminare era +11,9%. La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +71,1% sia regolamentati da +47,7% a +51,6% sia non regolamentati da +41,2% a +79,4% , e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari da +11,4% a +13,1% , sia lavorati da +11,4% a +13,3% sia non lavorati da +11,0% a +12,9% , e degli Altri beni da +4,0% a +4,6% . Rallentano invece i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +5,7% di settembre a +5,2% . L’inflazione di fondo , al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,9%. Su base annua accelerano i prezzi dei beni da +12,5% a +17,6% , mentre rallentano di poco quelli dei servizi da +3,9% a +3,8% si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni da -8,6 di settembre a -13,8 punti percentuali . Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +10,9% a +12,6% e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4% a +8,9% . L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni Energetici non regolamentati +28,3% , ai Beni energetici regolamentati +20,0% e in misura minore a quelli degli Alimentari non lavorati +2,4% , degli Alimentari lavorati +1,6% , dei Beni non durevoli +0,7% e dei Beni durevoli +0,6% in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona -0,7% e dei Servizi relativi ai trasporti -0,8% . L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo IPCA aumenta del 3,8% su base mensile e del 12,6% su base annua da +9,4% nel mese precedente la stima preliminare era +12,8%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati FOI , al netto dei tabacchi, registra un aumento del 3,3% su base mensile e dell’11,5% su base annua. Sono per lo più i Beni energetici, sia quelli regolamentati sia quelli non regolamentati, a spiegare la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022. Anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati sia non lavorati continuano ad accelerare, in un quadro di tensioni inflazionistiche che attraversano quasi tutti i comparti merceologici frenano solo i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona . È necessario risalire a giugno 1983 quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0% per trovare una crescita su base annua dei prezzi del carrello della spesa superiore a quella di ottobre 2022 e a marzo 1984 quando fu +11,9% per una variazione tendenziale dell’indice generale NIC superiore a +11,8% fonte ISTAT . Per contro noi abbiamo un Ministero vigilante, il MEF, che sollecita le Casse di previdenza ad investire in MPS, e l’ultradecennale attesa del regolamento investimenti così da lasciare mani libere . Il diritto alla pensione è fondamentale, irrinunciabile e imprescrittibile e mal si concilia con l’alea dei mercati finanziari. immagine I mercati finanziari sono caratterizzati da una buona dose di incertezza, la cui unità di misura si chiama volatilità. La volatilità rileva il livello di incertezza circa i futuri movimenti del prezzo di un bene o di una determinata attività finanziaria al crescere della volatilità cresce anche la probabilità che i movimenti di prezzo siano ampi, in aumento oppure in diminuzione, con inevitabili ripercussioni sulla performance finanziaria correlata, che potrà risultarne molto elevata oppure molto contenuta o anche negativa. Inarcassa almeno ci da la situazione reale Il patrimonio di Inarcassa Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti a valori correnti di mercato si mantiene sopra i 12,2 miliardi di euro a fine ottobre . Questo in virtù del leggero recupero dei listini azionari a cui si sono aggiunte le nuove entrate previdenziali di inizio mese . Secondo l'aggiornamento mensile della Cassa di previdenza, inoltre, il risultato negativo registrato dall’inizio dell’anno si riporta verso il -8% circa lordo a valori di mercato mentre il risultato negativo a livello contabile si mantiene su livelli decisamente più contenuti . In particolare, Inarcassa evidenzia la pressione a cui sono stati ancora sottoposti gli asset obbligazionari, come conseguenza dell’irrigidimento delle politiche monetarie, come testimoniato dal nuovo ciclo di rialzi da parte delle principali banche Centrali . L’ultimo Cda dell'Ente, proprio alla luce del permanere di rendimenti obbligazionari sui massimi dell’anno, ha deciso di integrare la quota destinata ai titoli di Stato italiani con particolare riferimento alla componente dedicata ai titoli indicizzati all’inflazione. Sempre al fine di sfruttare il processo di rialzo dei tassi e data la storica correlazione positiva tra andamento dei tassi e redditività del settore bancario, il Cda ha anche deciso di integrare la quota destinata alle proprie partecipazioni dirette negli istituti bancari italiani quotati . Si conferma inoltre il peso sempre più rilevante e diversificato dedicato agli strumenti illiquidi, che destinano risorse alle piccole e medie imprese italiane sulla scia delle buone performance registrate anche in un anno difficile come quello in corso , conclude la nota di Inarcassa . fonte Mondoistituzionale . Ma la storia non insegna proprio niente ai professionisti italiani?