Google ha imposto il sistema Android ai concorrenti: confermata la multa miliardaria

Il Tribunale dell’UE ha confermato la multa miliardaria imposta a Google ed Alphabet per abuso di posizione dominante commesso con un’unica e continuata infrazione caratterizzata da molteplici aspetti accordi di distribuzione e di antiframmentazione, esclusi quelli sulla ripartizione di fatturato per portafoglio . Infatti il sistema Android creato non era stato condiviso con gli altri operatori e gestori di motori di ricerca mobile imponeva un pacchetto di propri servizi preinstallati Play store, Google search e Chrome , sì che chiunque avesse voluto offrire i propri servizi online era costretto a sottoscrivere contratti con Google. Tale gravissima condotta ha falsato il libero mercato e la leale concorrenza.

È quanto deciso dal Tribunale UE nella EU T 2022 541, T-604/18 del 14 settembre con cui ha confermato sostanzialmente la  Decisione C 2018 4761 della Commissione escludendo solo l'illegittimità degli accordi di ripartizione del fatturato rimborso di una parte degli introiti pubblicitari di Google ai produttori di dispositivi mobili e agli operatori di reti mobili interessati in cambio della rinuncia alla preinstallazione di un servizio di ricerca generica concorrente su un portafoglio predeterminato di dispositivi confermata la multa di 4,125 miliardi di euro leggermente inferiore a quella comminata dalla Commissione in prime cure che resta la più alta tra quelle inflitte da un'autorità di vigilanza della concorrenza. La vertenza ha origine nel 2005 quando Google, «per tener conto dell'emergere e dello sviluppo dell'Internet mobile e del probabile cambiamento di comportamento che ciò comporterebbe per gli utenti per quanto riguarda le ricerche generali effettuate online, ha acquisito l'impresa che inizialmente ha sviluppato il sistema operativo Android per dispositivi mobili intelligenti in prosieguo il «sistema operativo» . A partire da luglio 2018, secondo la Commissione europea, circa l'80% dei dispositivi mobili intelligenti utilizzati in Europa e in tutto il mondo utilizzavano Android . Quando Google sviluppa una nuova versione di Android, pubblica il codice sorgente online. Ciò consente a terzi di scaricare e modificare questo codice, creando così fork Android un fork è un nuovo software creato dal codice sorgente del software esistente . Il codice sorgente Android divulgato sotto la licenza Android Open Source Project licenza AOSP contiene gli elementi di base di un sistema operativo, ma non le applicazioni e i servizi Android di proprietà di Google. I produttori di apparecchiature originali in prosieguo gli «OEM» che desiderano ottenere applicazioni e servizi da Google devono pertanto stipulare contratti con Google . Tali contratti sono inoltre conclusi da Google con operatori di rete mobile in prosieguo gli «MNO» che desiderano poter installare le applicazioni e i servizi proprietari di Google su dispositivi venduti agli utenti finali» neretto, nda . Per la Commissione e per il Tribunale UE ciò comporta principalmente restrizioni illecite sotto due punti di vista accordi di distribuzione imposti «ai produttori di dispositivi mobili di preinstallare le applicazioni di ricerca generica Google Search e di navigazione Chrome per poter ottenere da Google una licenza operativa per il suo portale di vendita Play Store » neretto, nda ed accordi antiframmentazione che «condizionano la concessione delle licenze operative necessarie alla preinstallazione delle applicazioni Google Search e Play Store da parte dei produttori di dispositivi mobili all'impegno di questi ultimi ad astenersi dal vendere dispositivi equipaggiati con versioni del sistema operativo Android senza l'approvazione di Google » neretto, nda . Tali violazioni, sono interconnesse tra loro e volte a rafforzare la posizione dominante di Google nel mercato della ricerca generica ed a rafforzare i propri introiti pubblicitari . Ai sensi degli artt.102 TFUE e 54 SEE è un'unica e reiterata violazione delle norme sulla leale concorrenza. La lite è sorta dalla denuncia fatta da un'associazione di imprese attive nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione alla Commissione dell'UE con l'intervento di altre associazioni a tutela dei consumatori, produttori di dispositivi e concorrenti di Google e di Alphabet . Modello di business basato sugli introiti derivanti da Google search. «Il modello commerciale della Google si basa sull'interazione tra, da un lato, i prodotti e i servizi connessi a Internet offerti il più delle volte gratuitamente agli utenti e, dall'altro, i servizi di pubblicità online, dai quali essa trae la stragrande maggioranza dei suoi introiti. Pertanto, il sistema operativo Android, l'app store play store, l'app Ricerca Google, il browser Chrome , il servizio di posta elettronica Gmail , il servizio di archiviazione e modifica dei contenuti di Google Drive, il servizio di geolocalizzazione di Google Maps , il servizio di distribuzione di contenuti di YouTube sono offerti gratuitamente. Altri servizi sono a pagamento , come Google Play Music e Movi e , e alcuni offrono una formula premium a pagamento, come YouTube e Google Drive … . Nel 2016, ad esempio, la pubblicità online rappresentava l'88,7% delle entrate totali di Google, l'80% delle quali è stato generato attraverso i siti web di Google , in particolare la home page di Google Search» neretto, nda . Questa è la maggiore differenza con modelli adottati da altri concorrenti come Apple, basati sull'integrazione verticale e la vendita di dispositivi mobili “intelligenti” di fascia medio-alta. Più precisamente «quando gli utenti interagiscono con i suoi prodotti e servizi, Google raccoglie dati sulle loro attività commerciali e sull'uso dei loro dispositivi. I dati ottenuti comprendono, in particolare, informazioni di contatto nome, indirizzo, indirizzo e-mail, numero di telefono dati identificativi dell'account username e password informazioni demografiche sesso e data di nascita dettagli della carta o del conto bancario utilizzato informazioni sui contenuti forniti all'utente pubblicità, pagine visitate, ecc. dati di interazione, come clic ubicazione dati relativi al dispositivo e all'operatore utilizzato. Tali dati consentono a Google di rafforzare la sua capacità di presentare risposte di ricerca pertinenti e annunci pubblicitari» neretto, nda . A tal fine nel 2007 ha siglato un accordo di esclusiva con Apple per preinstallare i suoi servizi, oggetto di questa controversia, su tutti gli Iphone , consentendo così «a Google Search di contabilizzare, nel 2010, più della metà del traffico Internet su iPhone e quasi un terzo di tutto il traffico Internet mobile». A questi si aggiungano i dispositivi Google Android delle gamme Pixel e Nexus. In breve da un lato si è imposto il proprio sistema di ricerca per garantirsi una ricca fetta del mercato e dei relativi introiti pubblicitari e dall'altro si sono acquisiti dati degli utenti per annunci mirati si è avuto un effetto cumulativo delle violazioni che da un lato hanno privato i consumatori della libertà di scelta commerciale e del vantaggio della concorrenza e dall'altro ha precluso ad altre aziende, come quelle intervenute in giudizio, di accedere al mercato e di operare in un regime di concorrenza. Mercato rilevante nel settore digitale. In questo caso rispetto a quello tradizionale vengono presi in considerazione altri fattori l'innovazione, l'accesso ai dati, gli aspetti multilaterali, comportamento dell'utente o effetti di rete , per valutare l'effettiva intercambiabilità e sostituibilità dei prodotti e dei servizi, sì che un'impresa sia effettivamente libera ed indipendente dai concorrenti. Nella fattispecie è palese che il mercato era distorto per quanto sopra. La Commissione aveva individuato quattro mercati rilevanti il mercato mondiale Cina esclusa della concessione di licenze per sistemi operativi per dispositivi mobili intelligenti il mercato mondiale Cina esclusa dei portali di vendita di applicazioni per Android i vari mercati nazionali, all'interno dello SEE, di fornitura di servizi di ricerca generica e il mercato mondiale dei navigatori Internet per dispositivi mobili non specifici di un sistema operativo. Per il Tribunale UE Google col suo ecosistema Android ha una posizione dominante sui primi tre e la stessa non è messa in discussione dalla concorrenza indiretta di sistemi senza licenza sono quelli progettati e distribuiti da società extra UE quale l'ecosistema IOS di Apple con cui per altro aveva stretto un patto per limitare la concorrenza di terzi come sopra esplicato. Questi mercati pur distinti non sono autonomi ma interconnessi tra loro sì che l'infrazione era unica e continuata. Il Tribunale UE sottolinea particolarmente, in tal senso, che l'aver fornito il codice sorgente del suo Android non eliminava detti effetti anticoncorrenziali imposti da dette restrizioni. Accordi antiframmentazione. Come detto Google ha imposto in esclusiva i propri contestati servizi preinstallati su dispositivi di altre ditte, come Apple, impedendo che le stesse potessero avvalersi di “fork” di Android di terzi concorrenti e perciò incompatibili con gli stessi. In tal modo ha privato, deliberatamente ed in assenza di valide e legittime ragioni, i suoi concorrenti potenziali o esistenti di qualsiasi sbocco al mercato o mercati rilevante /i rafforzando così la sua posizione dominante sui mercati dei servizi di ricerca generali ed ostacolato l'innovazione la gravità di tali condotte ha giustificato la particolare severità della sanzione record inflittale. Per ogni altro aspetto relativo al terzo punto della Decisione che è stato cassato dal Tribunale UE ed ad altri aspetti procedurali e di accesso agli atti d'ufficio per brevità si rinvia in toto alla sentenza.

Tribunale UE, sentenza 14 settembre 2022, causa T-604/18 EU T 2022 541