Il mondo cambia, la legge si adegua. Il diritto del lavoro è un mondo in continuo movimento. Negli ultimi anni, per combattere la crisi economica che ha colpito l’Italia, si sono susseguite numerose riforme che hanno cercato di contrastare i livelli di disoccupazione sempre più crescenti e ridare fiato alle imprese.
Jobs act al via. L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è quello emanato nei primi giorni del Governo Renzi: il c.d. Jobs Act, varato con il d.l. n. 34/2014, convertito nella l. n. 78/2014. Questo costituisce metà della riforma del mercato del lavoro progettata dal nuovo Esecutivo. In seguito, verrà varata una legge delega al Governo per conferirgli i poteri necessari ad un’operazione di più ampio respiro che mira ad un cambiamento globale del mondo del lavoro.
Le nuove regole. Il Jobs Act si concentra su alcuni aspetti specifici: innanzitutto, le prime disposizioni riguardano il contratto a tempo determinato. Da una parte, è stata innalzata la durata del lavoro a termine, che passa da 12 a 36 mesi, mentre, dall’altra, è stato fissato un tetto al numero complessivo di rapporti di lavoro a tempo determinato, che corrisponde al 20% del numero dei dipendenti assunti a tempo indeterminato.
Apprendistato veramente formativo. Altro rapporto sottoposto a rivisitazione è quello dell’apprendistato, che viene reso burocraticamente più semplice, ma anche più incisivo, in quanto diventa obbligatoria la costruzione di un percorso formativo che permetta al giovane, che inizia i suoi primi passi nel mondo del lavoro, di acquisire un’esperienza utile da poter utilizzare in futuro.
Un’analisi completa. Questi sono solo alcuni passaggi dell’ultimo d.l.: il volume “Jobs act, tutte le novità del primo decreto lavoro” approfondisce tutti gli aspetti dei nuovi contratti sottoposti ad evoluzione e permette di dare uno sguardo complessivo alla materia, coordinando la nuova normativa con le ultime riforme, comprese la legge Fornero e la legge Giovannini.