RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 10 LUGLIO 2019, N. 4873 NORMATIVA ANTIMAFIA. INTERDITTIVA. La sospensione dell’interdittiva per la durata del controllo giudiziario. Una volta disposto il controllo giudiziario, mediante la nomina di un amministratore giudiziario per il controllo della società, la sospensione degli effetti interdittivi conseguenti all’informazione antimafia deve operare indefettibilmente per tutto il tempo della misura del controllo giudiziario adottata dal Tribunale in sede di prevenzione, ai sensi dell’art. 34-bis, comma 7, del d. lgs. n. 159 del 2011, e di conseguenza anche il giudizio amministrativo relativo all’informazione antimafia deve essere sospeso, salva ulteriore prosecuzione all’esito della misura. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 10 LUGLIO 2019, N. 4868 PORTO D’ARMI. DISCREZIONALITA’. AMBIENTE. Sintomatiche le frequentazioni alla moglie del boss mafioso. Rispetto al rilascio o al rinnovo del porto d’armi il richiedente non gode di un diritto assoluto, costituendo il rilascio del relativo titolo un’eccezione al normale divieto di portare le armi sancito dall’articolo 699 del codice penale e dall’articolo 4, primo comma, della legge n. 110 del 1975 detta eccezione può divenire operante soltanto nei confronti di persone riguardo alle quali esista la completa e perfetta sicurezza circa il buon uso” delle armi stesse e ciò al fine di evitare qualsiasi dubbio o perplessità sotto il profilo dell’ordine pubblico e della tranquilla convivenza della collettività. Ne consegue che quale elemento di valutazione del condizionamento ambientale, utilizzato dalla Prefettura per negare il rinnovo del porto d’armi, la frequentazione della moglie del boss ha caratteristiche tali da non farla ritenere una mera prestazione occasionale, ma da far concludere per l’esistenza di un vero e proprio rapporto continuativo e di lavoro e di una relazione fiduciaria. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 9 LUGLIO 2019, N. 4816 EDILIZIA PRIVATA. SCIA. VERIFICA. Canna fumaria ed emissioni nocive. L’autorità comunale, ai fini della decisione sulla richiesta del titolo abilitativo in sanatoria avviato mediante SCIA non può certamente appiattirsi sulla relazione del tecnico di parte del costruttore abusivo, ma è tenuta a procedere ad un’autonoma verifica in ordine alla sussistenza delle condizioni tutte richieste dalla disciplina normativa, in particolare dei presupposti per l’applicabilità della fattispecie derogatoria delineata dall’art. 5, comma 9-bis, d.P.R. n. 412/1993 e ss.mm.ii., e in ordine alla nocività, o meno, rispettivamente al grado di nocività e/o di disturbo/molestia, di eventuali immissioni negli appartamenti sovrastanti siti nell’edificio in questione tra cui le abitazioni degli originari ricorrenti , nonché ad escludere la possibilità di eventuali soluzioni tecniche alternative. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 9 LUGLIO 2019, N. 4795 CONCESSIONI DEMANIALI. REQUSITI. Modulistica ed autocertificazioni. Illegittimo il diniego al rinnovo della concessione demaniale nella zona del porto, disposta sul rilievo che sarebbero emersi a carico del richiedente provvedimenti giurisdizionali irrevocabili ed ipotesi di reato incidenti negativamente sul rapporto fiduciario con l’Amministrazione, ma anche irregolarità contributive relative al D.U.R.C Ciò in quanto all'amministrazione spetta soltanto valutare se concedere o meno l’uso del bene all’unico richiedente, in relazione alla sua affidabilità come concessionario. Quanto all’obbligo di richiedere il D.U.R.C., questo adempimento opera solo nei casi cui l'operatore economico dichiari, ai fini del rilascio della concessione, di avere dipendenti impiegati nell'attività oggetto del rapporto. Peraltro, quanto all'incidenza di eventuali reati sull’affidabilità morale o professionale del richiedente la concessione, che tale indagine avrebbe dovuto effettuarsi analiticamente e motivatamente, previa contestazione e nel contraddittorio con l'interessata.