RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 31 MAGGIO 2019, N. 3642 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – REQUISITI – DECADENZA. Autocertificazione ed incompatibilità. La candidatura a far parte di un consiglio di amministrazione di un’azienda pubblica è corredata da autocertificazione attraverso la quale si attesta l’assenza di cause di incompatibilità previste dalla legge. Ma se l’ente, nell’attività di controllo, evince la sussistenza di una lite pendente con lo stesso la quale costituisce causa d’incompatibilità, salvo rimozione entro 30 giorni dalla nomina, la mancata rimozione, e dunque l’inadempimento del ricorrente, comporta la decadenza automatica. In sostanza, è irrilevante l’attività processuale attestante la volontà di rinunciare al ricorso, in quanto l’oggettiva situazione di fatto esistente fino a quel momento, e quindi ben oltre il termine di trenta giorni, concreta la sussistenza di una causa d’incompatibilità, dipendente non dalla volontà esternata e poi revocata con il ricorso ma da una specifica disposizione di legge. Da ciò deriva che la delibera di presa d’atto della decadenza, assunta dal Consiglio ha natura dichiarativa, attestante cioè la situazione di fatto. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 29 MAGGIO 2019, N. 3577 ESERCIZIO PUBBLICO DI SOMMINISTRAZIONE - ABUSI EDILIZI. La necessaria conformità dell’immobile con gli strumenti edilizi e le norme edilizie. Legittima la chiusura del bar nell’immobile comunale se non sono rispettate le regole. La conformità dei manufatti alle norme urbanistiche ed edilizie nel caso specifico la sostituzione in cemento di un gazebo originariamente in legno costituisce il presupposto indispensabile per il legittimo rilascio del certificato di agibilità, in quanto l’alterazione sostanziale dello stato dei luoghi e la modifica del loro utilizzo mediante interventi abusivi fanno venir meno la validità ed efficacia dei certificati esistenti. E’ infatti irragionevole ritenere che possa essere utilizzato, per qualsiasi destinazione, un fabbricato non conforme alla normativa urbanistica-edilizia, in contrasto con la tutela del fascio di interessi collettivi alla cui protezione quella disciplina è preordinata. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 27 MAGGIO 2019, N. 3453 SEMPLIFICAZIONE PROCEDIMENTALE. PREVVISO DI RIGETTO. La comunicazione ex art. 10 bis l. 241/1990 e la SCIA. La disciplina ex art. 10- bis l. n. 241/1990 è senz’altro applicabile al procedimento ex art. 87- bis , d.lgs. n. 259/2003, il quale detta norme in materia di Procedure semplificate per determinate tipologie di impianti” di telefonia mobile, ovvero assoggetta gli interventi a SCIA. Ciò in quanto, in via generale, la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento di una domanda interrompe anche i termini per la formazione di un eventuale silenzio assenso, in quei casi in cui l’ordinamento ha inteso assegnare al silenzio serbato dall’amministrazione su un’istanza il valore di assenso alla richiesta. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 9 MAGGIO 2019, N. 3015 TUTELA DEL DIRITTO D’AUTORE. Bando di gara per la rassegna stampa. Il Comune predispone il disciplinare di gara il quale prevede, tra i criteri di valutazione dell’offerta tecnica, quello della sottoscrizione della licenza ARS del Repertorio Promopress”. Ma se la sottoscrizione della licenza ARS” è giustificata dal rispetto della legge sul diritto d’autore in tema di composizione delle rassegne stampa, essa è condizione legale per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale di elaborazione delle rassegne stampa , va richiesta a tutti gli operatori economici e non può atteggiarsi a criterio premiale di valutazione dell’offerta tecnica, poiché l’operatore che ne è privo esercita l’attività contra legem e la sua offerta va considerata inammissibile non solamente meno valida dell’altra. La licenza è frutto, infatti, di un accordo privato che prevede la corresponsione di un pagamento all’editore e, dunque, realizza l’interesse di quest’ultimo – sicuramente meritevole di tutela – ma certo estraneo all’interesse pubblico che deve necessariamente tradursi nelle disposizioni che regolano la scelta del contraente della pubblica amministrazione.