RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 19 APRILE 2019, N. 2553 APPALTO DI SERVIZI. REQUISITI. ESCLUSIONE GARA. La falsa informazione in sede di gara. L’ipotesi tipizzata di falsa informazione suscettibile di influenzare le decisioni della stazione appaltante può essere riferita solo alla stessa gara nell’ambito della quale la falsa informazione si verifica e non ad una precedente procedura concorsuale, a maggior ragione quando la stessa non risulta neppure annotata nel casellario informatico dell’ANAC. Per integrare l’illecito professionale rilevante ex art. 80, comma 5, lett. c , non appartenente all’elenco di quelli tipizzati aver subito l’annullamento in via di autotutela di un’aggiudicazione di una precedente gara per aver fornito una falsa dichiarazione sul possesso di un requisito di capacità tecnica , è necessaria la specifica motivazione sull’incidenza del comportamento del concorrente ai fini della permanenza dei requisiti di integrità e affidabilità nella gara in questione ne consegue l’assoluto difetto di motivazione del provvedimento di annullamento in via di autotutela se la motivazione è del tutto assente. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV SENTENZA 18 APRILE 2019, N. 2526 IMPIANTI EOLICI. PROCEDIMENTI SEMPLIFICATI. Lo spacchettamento dei procedimenti per aggirare i vincoli non è consentito. Il calcolo di limiti di capacità di generazione e di potenza impone la somma delle potenze nominali a due condizioni a l’appartenenza allo stesso soggetto o ad unico centro decisionale dei singoli impianti di produzione b il medesimo punto di connessione elettrica degli impianti. Di conseguenza, se i singoli impianti di produzione appartengono ad uno stesso soggetto e sussiste un medesimo punto di connessione alla rete elettrica, è legittimo il provvedimento inibitore del Comune. Ciò in quanto le PAS non possono avere mai acquisito efficacia, in quanto, attesa la necessità di sommare le potenze nominali degli impianti, la potenza di 490 kw onerava la parte a richiedere la più complessa autorizzazione unica oltre, come già evidenziato, al rispetto dei requisiti tecnici minimi ed al visto di accettabilità . CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 16 APRILE 2019, N. 2497 SCAVI E OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO. La posa in opera di impianti tecnologici e l’illegittimità del civico ristoro. Illegittimo il regolamento comunale che condiziona l’autorizzazione allo scavo al pagamento di una indennità a titolo di civico ristoro. L’art. 2041 cod. civ., infatti, pur conservando il suo rilievo di carattere generale, consente all’amministrazione di pretendere il rimborso di eventuali oneri, maggiori rispetto a quelli già ristorati con le imposizioni consentite dal d.lgs. n. 507 del 1993 e dal d.lgs. n. 446 del 1997, soltanto ex post in particolare, la norma non consente la pretesa di pagamento, forfettario e generalizzato, di somme unilateralmente determinate, cui condizionare ex ante il rilascio dei provvedimenti autorizzativi. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 16 APRILE 2019, N. 2493 APPALTO DI SERVIZI. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE. Gli elementi fondanti del consorzio stabile. La natura del soggetto imprenditoriale – in relazione alla questione della sua qualificabilità come consorzio stabile” – deve essere accertata sulla scorta di una ricostruzione sostanzialistica dei suoi tratti identificativi, così come delineati dall’art. 45, comma 2, lettera c , d.lgs. n. 50/2016. Ne consegue l’irrilevanza di espresse indicazioni nominalistiche della sua natura così come di formali manifestazioni di volontà delle imprese consorziate dirette alla costituzione di un consorzio stabile. Quel che conta invero, è la possibilità di individuare l’avvenuta creazione di un complesso strutturale ed organizzativo compatibile con il modello giuridico-formale di riferimento.