RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 14 DICEMBRE 2018, N. 7054 AUTORIZZAZIONE ILLEGITTIMA. ESERCIZIO PUBBLICO. Il self service fallito causa la concorrenza non ha diritto ad alcun risarcimento. L’annullamento di un provvedimento amministrativo per vizi tralatiziamente definiti formali, quali il difetto di istruttoria o di motivazione, in quanto non contiene alcun accertamento in ordine alla spettanza del bene della vita coinvolto nel provvedimento impugnato, non consente di accogliere la domanda finalizzata al perseguimento della pretesa sostanziale, quale è il risarcimento del danno. Ciò in quanto mentre la caducazione dell’atto per vizi sostanziali vincola l’Amministrazione ad attenersi, nella successiva attività, alle statuizioni del giudice, l’annullamento fondato su profili formali non elimina né riduce il potere della stessa di provvedere in ordine allo stesso oggetto dell’atto annullato e lascia ampio il potere in merito dell’Amministrazione, con il solo limite negativo di riesercizio nelle stesse caratterizzazioni di cui si è accertata l’illegittimità, sicché non può ritenersi condizionata o determinata in positivo la decisione finale. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 13 DICEMBRE 2018, N. 7036 CITTADINO EXTRACOMUNITARIO. RINNOVO PERMESSO DI SOGGIORNO. La necessità di un reddito minimo e l’iscrizione all’INPS. Legittimo il diniego al rinnovo del permesso di soggiorno se l’ambulante pakistano non dimostra di essere nella disponibilità di un reddito minimo o di fonti lecite di sostentamento durante il periodo di validità del permesso di soggiorno da rinnovare. Fermo restando che il possesso del requisito reddituale debba essere valutato anche in caso di rinnovo, se solo si considera il tenore testuale degli artt. 4 e 26 del d.lgs. n. 286/1998, la Sezione ha affermato che se si considera che i redditi rilevanti sono quelli derivanti da fonte lecita ed effettivi, pena la vanificazione della disciplina, appare corretto il rilievo contenuto nel decreto di diniego impugnato, secondo cui, non essendovene traccia nella banca dati INPS, la dichiarazione dei redditi non può essere tenuta in alcuna considerazione. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 11 DICEMBRE 2018, N. 6983 ABUSI EDILIZI. ORDINE DI DEMOLIZIONE. I soggetti obbligati. Il presupposto per l’adozione di un’ordinanza di ripristino non è l'accertamento di responsabilità nella commissione dell'illecito, bensì l’esistenza di una situazione dei luoghi contrastante con quella prevista nella strumentazione urbanistico-edilizia sicché sia il soggetto che abbia la titolarità a eseguire l’ordine ripristinatorio – ossia in virtù del diritto dominicale il proprietario –che il responsabile dell’abuso sono destinatari della sanzione reale del ripristino dei luoghi e quindi legittimati attivi all’impugnazione della sanzione. D’altra parte, l’acquirente dell’immobile abusivo o del sedime su cui è stato realizzato succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi relativi al bene ceduto facenti capo al precedente proprietario, ivi compresa l’abusiva trasformazione, subendo gli effetti sia del diniego di sanatoria, sia dell’ingiunzione di demolizione successivamente impartita, pur essendo l’abuso commesso prima del passaggio di proprietà. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V SENTENZA 10 DICEMBRE 2018, N. 6943 APPALTO DI SERVIZI. GESTIONE PISCINA COMUNALE. Associazioni sportive e normativa speciale. L’associazione sportiva dilettantistica, pur non essendo tenuta a comprovare la propria capacità economica e finanziaria mediante la produzione di fatture o di bilanci, deve fornire in sede di gara documenti idonei allo scopo arg. ex art. 86, comma 4, ultimo inciso, del d.lgs. n. 50/2016 , cioè tali da consentire alla pubblica amministrazione la verifica del volume d’affari nel periodo considerato per i singoli servizi realizzati in relazione allo specifico oggetto dell’appalto, sulla base di dati certi, quali risultanti da libri o registri tenuti a norma di legge.