RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONS. STATO, SEZ. IV 30 NOVEMBRE 2015, N. 5414 ESPROPRIAZIONE – USUCAPIONE, A FAVORE DELLA PA, DEL BENE IMMOBILE DEL PRIVATO. Non sono usucapibili i terreni illegittimamente espropriati. In relazione alle occupazioni avviate in epoca risalente, e comunque prima dell’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327, il tempo durante il quale l’Amministrazione ha esercitato un potere materiale sul bene occupato e medio tempore trasformato, eventualmente antecedentemente alla entrata in vigore del citato d.P.R. n. 327 non rileva ai fini dell’usucapione dell’area. CONS. STATO, SEZ. V 27 NOVEMBRE 2015, N. 5383 DEMANIO E BENI PUBBLICI – AUTOTUTELA. Confisca antimafia e limiti all’esercizio del potere di rilascio dell’immobile confiscato. Nell'ipotesi di confisca disposta ai sensi dell'art. 2 della L n. 575/1965, fino all'adozione del provvedimento di destinazione finale del bene confiscato è da considerare illegittimo l'esercizio del potere di rilascio di un immobile in presenza di un contratto di locazione stipulato con l'amministrazione giudiziaria ed in difetto di inadempimento agli obblighi gravanti sul conduttore viceversa, una volta intervenuto detto provvedimento, viene meno il titolo del locatario a ché il contratto di locazione persista. Anteriormente alla destinazione finale, dunque, non è incompatibile l'ordinaria locazione del bene a titolo oneroso e quindi redditizio per la gestione pubblica , ma tale condizione viene meno con il provvedimento di destinazione speciale del bene, con conseguente suo trasferimento al regime pubblicistico. CONS. STATO, SEZ. III 25 NOVEMBRE 2015, N. 5361 CONTRATTI PUBBLICI – PRINCIPI. Contratti pubblici e principio di equivalenza. Se l’Amministrazione non inserisce nella lex specialis di gara la clausola di equivalenza, non esercitando la facoltà riconosciutale dall’art. 68, comma 3, lett. a , del D.Lgs. n. 163/2006, resta preclusa al Giudice la sua inserzione automatica con il meccanismo dell’eterointegrazione del bando, la quale si risolverebbe, in questo caso, nella inammissibile lesione della riserva di amministrazione nella regolamentazione della gara. La Commissione di gara può chiarire la portata di clausole ambigue, valutando anche l’equivalenza delle soluzioni tecniche offerte, ma non può, in alcun caso, ammettere alla gara offerte che presentano soluzioni tecniche che non rispettano i requisiti minimi e i caratteri essenziali richiesti dalla lex specialis.