RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

TERZA SEZIONE UP 11 GIUGNO 2015, N. 27760/16 RICORRENTE T. ED ALTRI CONFISCA. Associazione finalizzata alla commissione di fatti di lieve entità - Confisca ex art. 12 sexies l. n. 356 del 1992 – Possibilità - Esclusione. La condanna per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di fatti illeciti di lieve entità in materia di stupefacenti osta alla applicabilità della confisca di beni disposta ai sensi dell'art. 12 sexies, comma primo, della l. n. 356 del 1992, ferma restando la possibilità per il giudice di disporre la confisca di quegli stessi beni laddove ritenuti profitto o provento o prodotto del reato ai sensi dell'art. 240 cod. pen. in costanza dei necessari presupposti e previa una loro verifica in concreto sulla base di adeguata e congrua motivazione. La Corte ha sottolineato in motivazione, nel senso necessario della conclusione adottata, la mancata inclusione del reato, tanto più in quanto non circostanza aggravante ma fattispecie autonoma, tra le ipotesi delittuose di tassativa indicazione previste dall’art. 12 sexies cit., per le quali può disporsi la confisca dei beni e tra le quali figurano, significativamente, altre specifiche ipotesi peculiari di associazione per delinquere quali, l'art. 416, comma sesto, cod. pen. ovvero lo stesso art. 416 finalizzato alla commissione di determinati reati previsti dal codice penale ovvero da leggi speciali. SECONDA SEZIONE UP 24 MAGGIO 2016, N. 26262/16 RICORRENTE R. REATI CONTRO IL PATRIMONIO. Rapina – Impossessamento del bene in luogo di privata dimora con violenza posta in essere al di fuori di esso – Circostanza aggravante ex art. 628, comma terzo bis, cod. pen. – Configurabilità – Sussistenza - Ragioni. In tema di rapina impropria sussiste l'aggravante di cui all'art. 628, comma terzo n. 3 bis, cod. pen., pur quando la violenza e la minaccia siano state consumate fuori dai luoghi destinati a privata dimora ove è avvenuta la condotta di impossessamento di beni altrui posto infatti che obiettivo del legislatore è rafforzare la tutela del domicilio attraverso l'introduzione di una specifica aggravante della ipotesi di rapina, non rileva quale dato fondamentale che la violenza o minaccia, che nella rapina impropria seguono l'impossessamento, siano avvenuti al di fuori della dimora, essendo questo il luogo di apprensione delle cose altrui. Non constano precedenti. TERZA SEZIONE CC 23 MARZO 2016, N. 27840/16 RICORRENTE C. IMPUGNAZIONI. Immobile sottoposto a sequestro preventivo – Autorizzazione del giudice all’uso – Abnormità – Sussistenza. E’ abnorme il provvedimento con cui il giudice autorizza l'uso residenziale di un immobile sottoposto a sequestro preventivo cosiddetto impeditivo, essendo il potere di determinare le modalità di esecuzione di una misura cautelare reale di competenza esclusiva del P.M. ed essendo il giudice legittimato ad intervenire solo se adito con incidente di esecuzione e all'esito di procedimento rispettoso delle forme prescritte dall'art. 666 cod. proc. pen. La pronuncia reitera un principio costantemente enunciato dalla Corte tra le altre, Terza Sezione, n. 43615/15, CED 265152 Terza Sezione, n. 16689/2014, CED 259541 . TERZA SEZIONE CC 28 GENNAIO 2016, N. 27780/16 RICORRENTE P.M. IN PROC. C. GIUDIZIO. Prova testimoniale – Minore - Valutazione di attendibilità - Compito esclusivo del giudice - Ricorso ad accertamento tecnico - Possibilità - Esclusione. In tema di dichiarazioni rese dal teste minore vittima di reati sessuali, la valutazione della sua attendibilità è compito esclusivo del giudice, che deve procedere direttamente all'analisi della condotta del dichiarante, della linearità del suo racconto e dell'esistenza di riscontri esterni allo stesso, non potendo limitarsi a richiamare il giudizio al riguardo espresso da periti e consulenti tecnici, cui non è delegabile tale verifica, ma solo l'accertamento dell'idoneità mentale del teste, diretta ad appurare se questi sia stato capace di rendersi conto dei comportamenti subiti, e se sia attualmente in grado di riferirne senza influenze dovute ad alterazioni psichiche. Il principio è costantemente affermato dalla Corte tra le altre, da ultimo, Terza Sezione, n. 47033/15, CED 265528 Terza Sezione, n. 24264/10, CED 247703 Terza Sezione, n. 35397/07, CED 237539 .