RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

PRIMA SEZIONE UP 28 APRILE 2015, N. 20896/15 RICORRENTE A. ED ALTRO. ARMI. Detenzione illegale – Arma già denunciata – Morte del denunciante – Obbligo di denuncia a carico del de cuius – Sussistenza. Ai fini della integrazione del reato di detenzione illegale di armi, non hanno rilievo né il titolo né le modalità attraverso cui si perviene al possesso di un’arma sicché l'obbligo della denuncia incombe anche a carico di chi erediti un'arma già denunciata dal de cuius. La pronuncia riafferma l’orientamento costantemente espresso dalla Corte tra le altre, Prima Sezione, n. 7906/13, CED 255193 Prima Sezione, n. 680/96, CED 203794 Prima Sezione, n. 9817/90, CED 184802 . PRIMA SEZIONE UP 23 APRILE 2015, N. 20452/15 RICORRENTE P.G. IN PROC. P. REATO. Circostanze attenuanti – Riparazione del danno – Omicidio volontario Prossimi congiunti della vittima – Integralità del risarcimento nei confronti di ognuno Necessità Sussistenza. La concessione dell'attenuante della riparazione del danno in caso di omicidio volontario, presuppone il risarcimento integrale, diretto, cioè, nei confronti di ciascuno dei congiunti della vittima, in quanto il diritto alla riparazione per la morte di una persona è acquisito iure proprio e non già iure hereditatis , sicché a ciascuno deve essere liquidato il pregiudizio individualmente subito. Da ultimo, ad esemplificazione di un conforme orientamento in tal senso, Prima Sezione, n. 21349/07, CED 236765 Quarta Sezione, n. 9582/91, CED 188206 Prima Sezione, n. 17571/89, CED 182866. TERZA SEZIONE UP 24 FEBBRAIO 2015, N. 19539/15 RICORRENTE S. ED ALTRO REATI CONTRO LA PERSONA. Prostituzione minorile – Norma a più fattispecie – Concorso interno Ammissibilità. Le condotte criminose di induzione, favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione minorile possono concorrere tra loro, in quanto l'articolo 600 bis, comma primo, cod. pen., è norma a più fattispecie tra loro distinte e costituite da elementi materiali differenti in rapporto alla condotta ed all'evento. La pronuncia si conforma a quanto già nel medesimo senso deciso da Terza Sezione, n. 21335/10, CED 247632 ribadendo che, così come l’articolo 3 della l. n. 75 del 1958 punisce con identica sanzione tre distinte condotte, ovvero l’induzione, il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, per cui in relazione alle stesse è configurabile un concorso di reati, altrettanto può dirsi con riferimento all’articolo 600 bis cod. pen. pur a fronte della diversa tecnica legislativa avendo detta norma abbandonato il metodo casistico della legge n. 75 del 1958 anche in tal caso, infatti, sarebbe chiara comunque l’intenzione del legislatore di prevedere tre distinte fattispecie alternative di reato che sono distinte e costituite da elementi materiali differenti in rapporto alla condotta e all’evento. Nella giurisprudenza della Corte è però presente un diverso orientamento, rappresentato dalla decisione di Terza Sezione, n. 43414/10, CED 248675, e non condiviso dalla sentenza qui segnalata, secondo cui, sempre con riferimento all’illecito penale di cui all’articolo 600 bis, comma primo, cod. pen., le condotte di induzione, di favoreggiamento o di sfruttamento, giacché contemplate in un unico contesto, non danno luogo a più fattispecie di reato, rappresentando, invece, modalità diverse di commissione di un unico delitto. TERZA SEZIONE UP 5 FEBBRAIO 2015, N. 19535/15 RICORRENTE R. REATO. Circostanze attenuanti generiche – Diniego – Motivazione – Requisiti. Nel motivare il diniego della concessione delle attenuanti generiche non è necessario che il giudice prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, ma è sufficiente che egli faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione. La pronuncia reitera l’affermazione, tra le altre, di Sesta Sezione, n. 34364/10, CED 248244 e Seconda Sezione, n. 2285/04, CED 230691.