RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

SESTA SEZIONE UP 14 OTTOBRE 2014, N. 43773/14 RICORRENTE C. PENA. Sospensione condizionale – Minori – Giudizio prognostico - Valorizzazione di ogni elemento utile – Necessità – Sussistenza – Fattispecie. La prognosi relativa alla commissione di ulteriori reati, ai fini della sospensione condizionale della pena, deve tener conto, quando si tratta di minori, della personalità in formazione valorizzando ogni elemento utile ai fini dell’espressione di un giudizio orientato nella prospettiva del reinserimento sociale del minore. Nella specie, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza che si limitava ad un apprezzamento negativo del solo profilo inerente la confessione, ritenuta meramente strumentale, senza considerare il più ampio panorama di elementi di valutazione dedotti dalla difesa con riferimento al grave stato di disagio evolutivo, alla sua condizione di tossicodipendenza ed alla sua incensuratezza . In precedenza, nel senso che, con riguardo ai minori, ai fini della sospensione condizionale della pena, deve appunto essere valorizzato ogni sintomo di evoluzione in positivo utilizzando però, con cautela, le fonti di accertamento aspecifiche e non perfettamente aggiornate, Quinta Sezione, numero 3310/96, CED 204249. TERZA SEZIONE UP 17 SETTEMBRE 2014, N. 43564/14 RICORRENTE F. ED ALTRI EDILIZIA. Normativa antisismica – Distinzione tra opere necessitanti di concessione ed opere necessitanti di mera autorizzazione – Rilevanza - Insussistenza. La normativa antisismica non distingue per i privati cittadini tra opere che necessitano di concessione e quelle che possono essere realizzate con semplice autorizzazione ne deriva che l'obbligo di denunzia dei lavori e di preventiva autorizzazione deve essere rispettato per qualsiasi costruzione, riparazione e sopraelevazione, atteso che la ratio della norma in esame è quella di tutelare la pubblica incolumità. In senso analogo, Terza Sezione, numero 4633/93, CED 194524. SESTA SEZIONE UP 09 OTTOBRE 2014, N. 42767/14 RICORRENTE B. REATI CONTRO LA AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA. False dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria – Dichiarazioni concernenti qualità personali – Riferibilità all’indagato - Sussistenza. Il reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria previsto dall'articolo 374 bis cod. penumero si configura quando l'attività di documentazione di circostanze non rispondenti al vero è destinata all'autorità giudiziaria, senza che sia necessaria la effettiva presentazione e il conseguimento dello scopo, e sempre che si tratti di scritti i quali, ancorché non provenienti da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, abbiano efficacia dichiarativa di determinati fatti rilevanti nell'ambito del procedimento penale, e si riferiscano a condizioni o qualità personali delle figure soggettive ivi indicate, tra le quali, in assenza di una diversa e specifica disposizione normativa di segno contrario, deve ricomprendersi anche quella dell’indagato, avuto riguardo alla chiara formulazione letterale dell’articolo 61 numero 2 cod. proc. penumero Il principio sul punto specifico della riferibilità anche all’indagato, a fronte di norma che si limita a richiamare l’imputato ed il condannato, appare inedito. In precedenza, in generale, si veda Sesta Sezione, numero 32962/01, CED 220429.