Orlando rassicura i giuristi: la piattaforma telematica del processo è solida e sicura

Alle ore 15 del 17 maggio 2017, il Ministro della Giustizia, Orlando, è intervenuto al question time, rispondendo ad alcune domande, tra le quali quella sui sistemi di protezione da minacce esterne e interne ed eventuali reti di back-up dei sistemi informatici del processo telematico Artini e altri . Le risposte del Guardasigilli sono rassicuranti per tutti coloro che operano quotidianamente nell’ambito del diritto.

Oggi a Montecitorio il Ministro della Giustizia, Orlando, ha partecipato al question time. Tra i quesiti rivoltigli, c'è una domanda sullo stato delle architetture hardware e software impiegate per la fornitura dei servizi relativi al Processo Civile Telematico. Gli interroganti evidenziavano la presenza, nel passato recente, di rallentamenti, nonché addirittura di attacchi di hackeraggio, che mettono a rischio la sicurezza dei singoli e il funzionamento della macchina giudiziaria. Le rassicurazioni di Orlando. Secondo il Guardasigilli il livello di sicurezza degli apparati e delle infrastrutture è elevato, anche perchè il Ministero della Giustizia è stato accreditato come organismo intermedio per l’impulso, l’attuazione, il controllo e la rendicontazione dei progetti finanziati dall’UE . Il Ministro, poi, spiega che i depositi telematici, trasmessi in forma cifrata, si basano sul sistema di Posta Elettronica Certificata, i cui messaggi vengono sistematicamente monitorati da appositi sistemi antivirus e provengono unicamente da indirizzi verificati, censiti nel Registro Generale degli Indirizzi ReGIndE . Per quanto riguarda i rallentamenti, la competente articolazione ha escluso che le criticità siano state dipendenti dall’infrastruttura di competenza del Ministero della Giustizia, precisando come nessun deposito è andato perso e tutti sono stati regolarmente processati, seppur con una certa lentezza dovuta ai tanti messaggi accumulati nelle caselle di PEC del Ministero. Quanto, infine, al recente attacco ramsonware , non risultano ad oggi compromissioni, in forza delle politiche di sicurezza adottate .