



divorzio | 12 Luglio 2018
Non tutti i matrimoni sono uguali. Le Sezioni Unite sull’assegno divorzile: la rilevanza del contributo dell’ex coniuge alla famiglia
di Alice Di Lallo - Avvocato
Il riconoscimento dell’assegno di divorzio, cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, richiede l’accertamento della inadeguatezza dei mezzi o comunque della impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, attraverso l’applicazione dei criteri di cui alla prima parte della norma i quali costituiscono il parametro di cui si deve tenere conto per la relativa attribuzione e determinazione, ed in particolare, alla luce della valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti, del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio e all’età dell’avente diritto.

(Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, sentenza n. 18287/18; depositata l’11 luglio)








- La liquidazione dell’assegno di mantenimento in sede divorzile e il rispetto del principio perequativo compensativo
- Funzione complessa dell’assegno divorzile
- La rilevanza del reddito netto dell’ex marito per la quantificazione dell’assegno di mantenimento
- La sentenza di divorzio passa in giudicato prima della delibazione ecclesiastica di nullità: l’ex ha diritto all’assegno
- Il mutamento di natura e funzione dell’assegno divorzile non costituisca ex se giustificato motivo valutabile ai fini della sua revisione



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