



privacy | 03 Giugno 2020
Oblio, archivi online dei giornali e motori di ricerca
Tutte le fasi salienti fino a Cass. 19 maggio 2020 n. 9147/20
di Deborah Bianchi - Avvocato
Diritto all’oblio e archivi online dei giornali: il bilanciamento esige la deindicizzazione che salva la storia anche quando prevale il diritto alla privacy o meglio alla protezione dei dati.

(Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza n. 9147/20; depositata il 19 maggio)


A ribadirlo è l’ultimo arresto in materia della Corte di Cassazione – Cass. sez.1 civ., Ordinanza del 19 maggio 2020 n. 9147 – che ci consente di ripercorrere tutte le fasi salienti dell’argomento. Possiamo distinguere due fasi: la prima in cui oblio è diritto ad essere dimenticato (dimensione individuale); la seconda in cui oblio è diritto al controllo sull’attualità della propria identità digitale (dimensione sociale). Esiste infine una terza fase del diritto all’oblio ma non è contemplata dalla Cass. 9147/20 perchè attiene a fattispecie diverse da quella degli archivi online. L’abbiamo chiamata la fase dell’oblio-cancellazione e/o dell’oblio-opposizione sviluppantesi nella dimensione algoritmica del secondary use. Si tratta del nuovo corso del diritto all’oblio inaugurato dall’art. 17 e dall’art. 21 del GDPR 2016/679 nonchè avvalorato dalla Linee Guida dell’EDPB poste in consultazione pubblica il 2 dicembre 2019.






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