



giustizia civile | 24 Novembre 2015
Trend positivo per la giustizia civile: l’arretrato è in calo, la giustizia è un po’ meno lumaca
Diminuisce l’arretrato civile, con circa 260 mila cause in meno rispetto al 2014: calano le cause iscritte a ruolo, e con esse si prevede il contenimento dei tempi di durata. Questi i dati positivi che emergono dalla relazione sulle performance 2014 del Ministero della giustizia, approvata con d.m. 17 novembre 2015.



Con il d.m. 17 novembre 2015 è stata approvata la relazione sulle performance 2014 del Ministero della Giustizia. Buone notizie sul fronte delle pendenze di affari civili, grazie ai numerosi interventi posti in essere per fronteggiare l’arretrato, sia sotto il profilo della deflazione delle cause in entrata, sia riducendo i tempi di definizione.
Arretrato civile in calo. Nuovo minimo delle pendenze nazionali di affari civili: il 2014, infatti, ha fatto registrare un nuovo “record” nel calo dell’arretrato civile, con 4.8 milioni di cause pendenti, ossia ben 260 mila cause in meno rispetto al 2013.
Senza contare, fanno poi sapere da Via Arenula, che «oltre 300 mila affari in lavorazione nei nostri tribunali sono di competenza del giudice tutelare e rappresentano quindi fascicoli che non hanno una scadenza che dipende dal lavoro del giudice ma possono durare per tutta l’esistenza in vita del soggetto tutelato», con il risultato che la reale pendenza di contenzioso e di altri affari civili si attesta intorno a quota 4,5 milioni.
Dati importanti, quelli segnalati dal Ministero, che sottolinea come la diminuzione delle pendenze sia soprattutto frutto di una significativa riduzione delle cause in ingresso; proprio tale riduzione fa ben sperare, secondo Via Arenula, poiché, essendo la produttività del sistema giudiziario sostanzialmente costante intorno ai 4,5 milioni di definizioni annue, si può prevedere un’ulteriore diminuzione delle pendenze, che potrebbe raggiungere quota 4,2-4,3 milioni a fine 2015, e addirittura quota 4 milioni a fine 2016.
Attesa una riduzione dei tempi di durata dei processi. «Positivo corollario della riduzione delle iscrizioni e delle pendenze», poi, secondo il Ministero sarà «il contenimento dei tempi di durata delle cause civili per i quali si attende, a partire dal 2015 e nel 2016, una inversione di tendenza rispetto agli anni passati».






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