Un ""non delegato"" al vertice in prorogatio

Riflessioni sull’ordinanza del Tribunale di Roma del 24 agosto 2020 con cui è stato rigettato il ricorso proposto nei confronti di Cassa Forense e del suo Presidente.

Il recente provvedimento del Tribunale di Roma sul mandato del Presidente di Cassa Forense ha rilevato che - anche in seno alle fondazioni vi sono diritti soggettivi da tutelare avanti la giurisdizione ordinaria - che il mandato elettorale del presidente è scaduto nell'aprile 2020 e nessuna norma statutaria prevede il prolungamento della durata oltre il termine prescritto, né alcun principio dell'ordinamento può sorreggere il travalicamento del limite temporale di durata del mandato - mancando una norma statutaria transitoria ne consegue che la disposta proroga deve inquadrarsi nell'istituto della prorogatio con poteri limitati all'ordinaria amministrazione e agli atti urgenti,necessitati non indifferibili. Una brutta pagina nella storia di Cassa Forense che non avremmo mai voluto leggere perchè certifica i danni che lo spirito di servizio cagiona quando il prolungato esercizio del mandato cristallizza rendite di posizione e impedisce l'avvicendamento nell'accesso agli organi di vertice.