Il deficit culturale dell’avvocatura italiana

Ci sono cose che, uscendo dallo storytelling nostrano, vanno dette almeno a Ferragosto. La scuola italiana non educa più e la soggettività non conta proprio niente e non è pessimismo ma realismo prof. Umberto Galimberti .

La laurea in giurisprudenza non sforna giuristi ma praticanti azzeccagarbugli. Infatti, ci sono tantissimi avvocati 250 mila ma pochissimi giuristi. La tuttologia va di moda cosi come chiedere sui social come si fa un atto. La pratica forense, in moltissimi casi, è diventata un corso accelerato di segreteria amministrativa a buon mercato. Sull’esame di Stato, da anni consegnato all’avvocatura, meglio stendere un velo pietoso. A questo punto inizia l’avvenuta del Signor Bonaventura in un mondo dove lo stato di diritto va e viene”, dove la funzione nomofilattica delle Sezioni Unite della Cassazione non è più granitica, dove nella giurisprudenza costituzionale è, infatti, consolidato il principio in virtù del quale il giudice comune, prima di sollevare una questione di legittimità costituzionale, ha l’onere di sperimentare se della disposizione censurata possa essere offerta, nell’osservanza degli ordinari criteri ermeneutici, un’interpretazione adeguatrice, in grado di porla al riparo delle sollevate censure. Il principio, secondo la formulazione più efficace offertane dalla Corte, è che le leggi non si dichiarano costituzionalmente illegittime perché è possibile darne interpretazioni incostituzionali e qualche giudice ritenga di darne , ma perché è impossibile darne interpretazioni costituzionali”. Dalla affermazione di una tale regola è conseguita la configurazione, divenuta jus receptum , dell’onere dell’interpretazione costituzionalmente orientata quale requisito di ammissibilità della questione di legittimità costituzionale Profili del diritto vivente nella giurisprudenza costituzionale , a cura di L. Salvato, febbraio 2015 . Oggi si invoca la dignità, sia da parte della magistratura che dell’avvocatura, ma senza cultura non si va da alcuna parte. La dignità della persona umana non è soltanto un diritto fondamentale in sé, ma costituisce la base stessa dei diritti fondamentali. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 consacra la dignità umana nel preambolo Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo . Nella sentenza del 9 ottobre 2001, causa C-377/98, Regno dei Paesi Bassi/Parlamento europeo e Consiglio dell'Unione europea Raccomma 2001, pag. I-7079 , ai punti 70-77 della motivazione la Corte di giustizia ha confermato che il diritto fondamentale alla dignità umana è parte integrante del diritto dell’Unione. Quanto è grave la crisi della magistratura? Parlerei piuttosto di crisi del sistema giustizia crisi della durata dei processi civili e penali, crisi dell’organizzazione giudiziaria e crisi anche della magistratura per quanto concerne le recenti vicende del Csm. La magistratura deve recuperare autorevolezza e credibilità Cesare Mirabelli . È anche tempo che all’Avvocatura italiana, che così tanti sforzi sta compiendo per resistere ai tentativi di avvilire o peggio svilire il ruolo insostituibile della difesa dei diritti, sia riconosciuta costituzionalmente la funzione riequilibratrice delle funzioni e dei poteri scrive il CNF al Presidente della Repubblica . Basterebbe aprire a Ferragosto il libro di Pinocchio per capire cosa sia il regime imbecillocratico F. Bastiat, 1850 dove la mancanza della scuola e della giustizia, nel post Covid, favorisce solo l’aumento dell’imbecillità indotta inconsapevole. Ecco, per l’appunto, è solo un problema culturale, altro che Costituzione.