Adunanze penali non partecipate da remoto anche in Corte di Cassazione

Con il decreto n. 44/20, la Corte di Cassazione ha disposto che fino al 15 aprile 2020 per la celebrazione delle udienze penali non partecipate e de plano è consentito l’utilizzo degli strumenti di collegamento da remoto. Ieri la prima adunanza camerale della settima sezione penale della Corte.

Udienze penali da remoto in Cassazione. Con decreto 23 marzo 2020 n. 44 immediatamente esecutivo, la Corte di Cassazione ha integrato il decreto 13 marzo 2020 n. 36 e disposto che fino al 15 aprile 2020 per la celebrazione delle udienze penali non partecipate e de plano , nei casi di cui all’art. 83, comma 3, d.l. n. 18/2020, sarà consentito l’utilizzo degli strumenti di collegamento sicuro da remoto resi disponibili dall’amministrazione. Deve comunque essere garantita la presenza del Presidente del collegio o di un consigliere da lui delegato nella camera di consiglio presso la Corte, il quale dovrà redigere il ruolo informatico mediante il sistema informativo SIC, sottoscriverlo e consegnarlo alla cancelleria. Dal 16 aprile 2020, fa sapere la Cassazione, si procederà con le modalità previste per la trattazione dei procedimenti camerali, civili e penali, non partecipati e de plano, individuati con le misure organizzative di cui all’art. 83, commi 6 e 7, d.l. n. 18/2020. Prima adunanza camerale da remoto. Nella giornata di ieri 24 marzo 2020, in attuazione del decreto n. 44/2020, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha sperimentato per prima il collegamento da remoto. Infatti, come si legge in un comunicato della Corte stessa, la sezione interessata ha deciso alcuni ricorsi relativi ad imputati detenuti con termini massimi di custodia cautelare prossimi a scadere con la partecipazione alla camera di consiglio di alcuni consiglieri da remoto. La celebrazione dell’adunanza, fa sapere la Cassazione, è andata a buon fine. Non si sono registrati inconvenienti, anche grazie alla costante assistenza del personale informatico in base al sistema validato dal Ministero della Giustizia. Proroga. Con un provvedimento del 24 marzo 2020, la Cassazione ha poi prorogato l’efficacia del provvedimento del 16 marzo 2020 fino al 15 aprile 2020. Pertanto, responsabili di uffici e cancellerie dovranno costituire idonei presidi anche per il periodo dal 26 marzo al 15 aprile 2020, secondo le disposizioni già impartite dal dirigente amministrativo lo scorso 19 marzo 2020. Clicca qui per consultare la sezione dedicata al decreto Coronavirus

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