Disposizioni in materia di informativa antimafia interdittiva: presentata una mozione

Lo scorso 5 e 6 aprile, a Roma, si è svolta una ulteriore sessione del XXXIV Congresso Nazionale Forense, durante la quale è stata anche presentata una mozione per la modifica delle disposizioni in materia di informativa antimafia interdittiva.

La mozione, presentata da OCF Organismo congressuale Forense ed UOFS Unione degli Ordini Forensi Siciliani ed approvata alla recente sessione ulteriore del Congresso Nazionale Forense, tenutosi a Roma in il 5 e 6 aprile 2019, non vuole mettere in discussione la logica della prevenzione, invocando, senza arretrare la soglia di tutela sociale, la necessità di rivedere l’attuale impalcatura normativa sulle interdittive, suggerendo l’opportunità di prevedere un contraddittorio endo procedimentale tra l’azienda e l’Autorità prefettizia. Extrema ratio. Si vuole dire che l’applicazione della misura in parola dovrebbe costituire l’ extrema ratio , tenuto conto della sostanziale simmetria esistente tra i due fondamentali principi costituzionali in gioco quelle della imparzialità e del buon funzionamento della PA art. 97 Cost. e quella della libera iniziativa economica art. 41 Cost. . L’Altro aspetto fondamentale al quale la mozione dedica particolare attenzione è la necessità di demandare ad un organo giurisdizionale l’applicazione del provvedimento interdittivo, che potrà avvenire solo all’esito di un processo e con tutte le garanzie giurisdizionali previste a favore delle parti processuali, riservando all’autorità prefettizia solo la richiesta di applicazione della misura. Il Giudice al quale demandare questo sindacato giurisdizionale non potrà che essere il Tribunale delle misure di prevenzione, organo giurisdizionale decisamente più attrezzato nell’affrontare tematiche di tal fatta verifica dell’esistenza di rischi di infiltrazione mafiosa rispetto al Giudice amministrativo, al quale, peraltro, è oggi riservato, a mente dell’attuale normativa, un sindacato giurisdizionale debole. Un ultimo e non meno rilevante aspetto sul quale la mozione si sofferma è quello della necessità di salvaguardare la continuità aziendale, prevedendo la contestuale nomina, in caso di applicazione della misura, di un amministratore giudiziario, evitando all’azienda riverberi economici ed occupazionali.

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