L'autonomia e l'indipendenza delle Casse di previdenza ed assistenza dei professionisti sono a rischio?

di Paolo Rosa

di Paolo Rosa * La privatizzazione degli Enti di Previdenza ed Assistenza dei Liberi Professionisti ha origine in alcune norme di delega contenute nella legge finanziaria del 1994, con le quali il Governo Ciampi si proponeva di attuare un riordino degli istituti e dei regimi previdenziali e assistenziali allora esistenti, ed a seguito poi della riforma del sistema previdenziale attuata dalla legge 335/95, nonché in particolare a seguito dell'emanazione del decreto legislativo 509/94 e di quello di attuazione 103/96, si sono potuti costituire altri Enti, fino a quel momento non ancora privati. Tali Enti costituiscono oggi una realtà complessa, e composta dalle specificità di ciascuno, emanazione di professioni anche molto diverse ma che si configurano unitariamente come un modello innovativo, che coniuga l'autonomia privata degli Enti stessi con la funzione pubblica esercitata. Nel corso del processo di privatizzazione, gli Enti di Previdenza Privati hanno costituito formalmente, nel giugno 1996, un'associazione, l'AdEPP - Associazione degli Enti di Previdenza Privati - per la rappresentanza di interessi comuni per lo sviluppo di sinergie per la tutela dell'autonomia delle Casse associate per procedere in forma congiunta, e questo è stato il primigenio ed inizialmente unico intento, alla stipulazione dei contratti collettivi di lavoro e delle eventuali modificazioni o integrazioni, al fine di ottenere uniformità di trattamento giuridico ed economico per i dipendenti degli Enti stessi per il coordinamento dell'attività di assistenza sanitaria e di previdenza integrativa, con l'assunzione delle forme necessarie al raggiungimento di tali scopi per la collaborazione ed, eventualmente, la federazione con omologhi Enti europei di assistenza e previdenza per lo studio e l'approfondimento di omologhi sistemi previdenziali per la promozione e l'organizzazione di convegni e congressi in materia di previdenza e assistenza per la promozione di assicurazioni globali per rischi professionali per il coordinamento di iniziative di formazione ed aggiornamento professionale dei dipendenti delle Casse associate. L'azione coordinata e corale dell'AdEPP. Attualmente questa associazione raccoglie l'adesione di molti Enti, rappresentanti tutte le diverse categorie professionali, e ben lungi dall'attenersi strettamente ed unicamente a vincoli di carattere contrattual-lavorativo, ha realizzato e realizza tutti quelli che sono i fini previsti statutariamente. La strategia di movimento dell'AdEPP è stata improntata in ogni caso ad un'azione coordinata e corale, esperita sempre nell'interesse di tutte le Casse, mediante il conferimento dei pieni poteri deliberanti al consesso che è organo sovrano dell'Associazione, cioè l'Assemblea delle Casse, nella quale hanno voce tutti i partecipanti, Presidenti e Direttori Generali, partecipanti anche questi ultimi a pieno titolo, i quali anzi negli ultimi anni hanno contribuito con importanti e numerosi apporti di ordine tecnico. Le decisioni dell'Assemblea si attestano sovente sulle necessità e sulle posizioni più deboli, a sostegno dell'Ente che presenti in qualche modo delle difficoltà. L'AdEPP ha conosciuto negli ultimi tempi, come peraltro continua a fare, una visibilità sempre più crescente, che le ha consentito un importante accreditamento nel mondo istituzionale e politico. Diversi e tutti di grande attualità ed interesse sono stati gli argomenti passati sul tavolo di discussione dal problema della totalizzazione dei periodi contributivi, per il quale si è proposto un articolato a modifica dell'art. 71 della legge 388/2000, peraltro recepito nel decreto legislativo varato dal Consiglio dei Ministri, con il quale è diventato finalmente possibile consentire a chi, nel corso della propria vita lavorativa ha svolto attività diverse, con conseguente iscrizione a più Enti pensionistici, di ottenere un'unica pensione, non perdendo di vista le peculiarità degli Enti sorti con il sistema contributivo, al problema delle indennità di maternità, ove s'è cercato con la formulazione di una nuova norma sia di porre un tetto massimo all'erogazione di questo contributo sociale che di evitare speculazioni circa il tempus della domanda dal problema della doppia tassazione delle risorse degli Enti, che colpisce le entrate della gestione corrente e straordinaria, in quanto i contributi degli iscritti, impiegati in forme di investimento mobiliare ed immobiliare, subiscono anche una tassazione piena sui rendimenti prodotti all'interno della Cassa Professionale, al problema delle collaborazioni coordinate e continuative, poiché i proventi derivanti dall'esercizio di attività di amministratore o sindaco non si vede per quale ragione non debbano essere ricondotti alla sfera professionale ed i relativi contributi previdenziali confluire nelle rispettive Casse di Previdenza. Nel giugno del 2004 si è potuto organizzare poi un evento unico, un Forum di respiro mondiale sul tema del welfare e dell'economia, nel quale hanno trovato spazio interventi di economisti ed esperti provenienti da ogni parte del mondo. Gli Enti si stanno accreditando come investitori istituzionali. L'attività svolta dall'AdEPP si è dipanata nel tempo anche nell'organizzazione di numerosi incontri e confronti con soggetti istituzionali, in quanto gli Enti hanno dimostrato di saper adottare politiche di gestione lungimiranti, non soltanto ottenendo risultati di bilancio sempre positivi ma riuscendo ad accantonare capitali crescenti, frutto di efficaci strategie di investimento, che hanno determinato un accrescimento complessivo medio dei patrimoni superiore al 50%, con punte di incremento che toccano il 100%, e che stanno procurando agli Enti stessi l'attitudine ad accreditarsi come investitori istituzionali. Attualmente il Presidente è Andrea Camporese, Presidente della cassa dei giornalisti. *** * *** Il MEF Ministero Economia e Finanza vigila sulle Casse private di previdenza ed assistenza dei professionisti, ed, attraverso la Cassa depositi e prestiti, che controlla per il 70%, ha in corso la costituzione del fondo antiscalate e il fondo di housing sociale. Per tali iniziative il Ministro Tremonti si aspetta cospicui finanziamenti da parte delle Casse di previdenza dei professionisti che dispongono di un patrimonio di circa 50miliardi fatti dai risparmi previdenziali dei professionisti italiani. Cassa depositi e prestiti vanta quasi 160 anni di storia. L'Istituto nasce a Torino nel 1850 la sua funzione inizialmente è ricevere depositi, quale luogo di fede pubblica . Solo nel 1857 un Regio decreto allargherà l'ambito di attività anche al finanziamento degli Enti pubblici. Dopo aver incorporato le altre Casse del Regno, essersi trasferita prima a Firenze e poi a Roma, nel 1898 la Cassa depositi e prestiti viene trasformata in Direzione generale del Ministero del Tesoro. Nel frattempo, nascono i Libretti di risparmio postale 1875 , le cui risorse vengono utilizzate dall'Istituto per il finanziamento degli investimenti in opere pubbliche e per l'ammortamento dei debiti pregressi da parte degli Enti locali. L'altro strumento di risparmio postale, il Buono fruttifero, vedrà la luce più tardi, nel 1924 grazie al piccolo taglio, alla diffusione capillare sul territorio, ai rendimenti certi, all'elevato grado di liquidità e alla garanzia dello Stato, avrà un successo tale da determinare addirittura la sospensione temporanea delle emissioni degli altri titoli garantiti dallo Stato, i Buoni ordinari del Tesoro. I Buoni postali verranno successivamente emessi anche in valuta estera dollari e sterline quale strumento di investimento rivolto gli emigranti, e sulle scadenze brevi i cosiddetti Buoni annuali fruttiferi . E' solo nel 1983 che prende il via il processo di separazione della Cassa depositi e prestiti dallo Stato, che si concluderà il 12 dicembre 2003 con la trasformazione in Società per azioni CDP Spa e la sua fuoriuscita dal perimetro della Pubblica Amministrazione, in risposta ai profondi cambiamenti del quadro normativo e istituzionale dei mercati di riferimento della società. La nuova forma giuridica potenzia la capacità d'azione della Società rendendo più flessibile e funzionale la gestione, ma lascia inalterate le finalità pubbliche e di interesse generale che da sempre l'Istituto persegue. Con la trasformazione in Spa entrano a far parte della compagine azionaria di CDP le Fondazioni di origine bancaria, con una quota del 30%. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze MEF resta l'azionista principale di Cassa, con il 70% del capitale. CDP è assoggettata al Testo Unico Bancario e - dal 2006 - anche al regime di Riserva obbligatoria, previsto dalle autorità monetarie per gli enti creditizi. Dal 2009 Cassa può finanziare interventi di interesse pubblico, effettuati anche con il concorso di soggetti privati, senza incidere sul bilancio pubblico. I finanziamenti sono diretti a operazioni che presentano adeguati meriti di credito e sostenibilità economico-finanziaria. CDP può, infine, intervenire anche a sostegno delle PMI, fornendo provvista al settore bancario vincolata a tale scopo. Ora è accaduto che la Cassa depositi e prestiti SpA, azionista di maggioranza relativa di Terna SpA della quale detiene il 29,858% del capitale sociale, ha proposto, tra i propri candidati per il rinnovo del CdA, Andrea Camporese, Presidente dell'Adepp. Può il Presidente dell'Adepp, che raggruppa 20 Casse autonome di previdenza dei professionisti e che si pone come garante della loro autonomia come spiegato più sopra, far parte del CdA di Terna SpA per conto di Cassa depositi e prestiti SpA che ha nel Ministero dell'Economia e delle Finanze il socio di maggioranza assoluta con il 70% del capitale sociale? Questo il comunicato di Terna spa lasciando ai lettori la risposta alla domanda. Si informa che - con riferimento all'Assemblea degli Azionisti di TERNA S.p.A., già convocata per il giorno 12 e 13 maggio 2011 rispettivamente in prima e seconda convocazione ordinaria e straordinaria e, occorrendo, per il giorno 14 maggio 2011 in terza convocazione straordinaria , per deliberare, tra l'altro, sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale - dalla data odierna, sono disponibili presso la sede sociale, sul sito internet di Borsa Italiana S.p.A. www.borsaitaliana.it , nonché sul sito internet della Società www.terna.it le seguenti liste depositate nei termini previsti dagli azionisti per la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale Liste di candidati per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione Lista n. 1, presentata dall'azionista di maggioranza relativa Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., complessivamente rappresentante il 29,858% del capitale di TERNA S.p.A. 1. Luigi Piergiuseppe Ferdinando Roth - Presidente 2. Flavio Cattaneo 3. Andrea Camporese 4. Paolo Dal Pino * 5. Matteo Del Fante 6. Michele Polo * . Lista n. 2, presentata dall'azionista Enel S.p.A, complessivamente rappresentante il 5,095% del capitale di TERNA S.p.A. 1. Simone Mori. Lista n. 3, presentata dall'azionista Romano Minozzi e dalle seguenti società dallo stesso controllate Iris Ceramica S.p.A., Castellarano Fiandre S.p.A., Fortifer S.A., A.T.S. Finanziaria s.r.l., Canalfin S.p.A., Finanziaria Cer. Castellarano S.p.A., Fincea S.p.A., complessivamente rappresentanti il 4,858% del capitale di TERNA S.p.A. 1. Romano Minozzi * 2. Fabio Buscarini * 3. Salvatore Machì * . Liste di candidati per il rinnovo del Collegio Sindacale Lista n. 1 presentata dall'azionista di maggioranza relativa Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., complessivamente rappresentante il 29,858% del capitale di TERNA S.p.A. Sindaci effettivi 1. Alberto Luigi Gusmeroli ** 2. Lorenzo Pozza ** . Sindaci supplenti 1. Flavio Pizzini ** . Lista n. 2 presentata dall'azionista Romano Minozzi e dalle seguenti società dallo stesso controllate Iris Ceramica S.p.A., Castellarano Fiandre S.p.A., Fortifer S.A., A.T.S. Finanziaria s.r.l., Canalfin S.p.A., Finanziaria Cer. Castellarano S.p.A., Fincea S.p.A., complessivamente rappresentanti il 4,858% del capitale di TERNA S.p.A. Sindaco effettivo 1. Luca Aurelio Guarna ** . Sindaco supplente 1. Stefania Bettoni ** . -------------------- * Candidato in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge e dallo Statuto e dichiaratosi indipendente anche ai sensi del Codice di Autodisciplina pubblicato da Borsa Italiana. ** Candidato iscritto nel registro dei revisori legali che ha esercitato l'attività di controllo legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. . *** * *** Nel corso della assemblea di Terna spa Andrea Camporese è stato eletto nel cda come consigliere designato dalla cassa depositi e prestiti spa. Mi limito a trascrivere quanto previsto dal Codice di autodisciplina di Borsa Italiana 1.P.2. Gli amministratori agiscono e deliberano con cognizione di causa ed in autonomia perseguendo l'obiettivo prioritario della creazione di valore per gli azionisti. Coerentemente con tale obiettivo gli amministratori nello svolgimento dell'incarico,tengono anche conto delle direttive e politiche definite per il gruppo di cui l'emittente è parte nonché dei benefici derivanti dall'appartenenza al gruppo medesimo . Terna spa è controllata da cassa depositi e prestiti spa che appartiene per il 70% al Ministero dell'economia e finanze il quale, per legge, vigila sulle casse di previdenza dei professionisti alla autonomia delle quali vigila il presidente dell'Adepp. Forse è bene che le 20 casse autonome di previdenza dei professionisti, invece che - a maggioranza? - rinnovare l'appoggio alla linea politica ed istituzionale del presidente e del consiglio direttivo dove siedono come consiglieri i presidenti di cassa commercialisti e di cassa forense si interroghino al più presto sul quesito che ho posto tenendo presente che la best practice internazionale raccomanda di evitare la concentrazione di cariche in una sola persona senza adeguati contrappesi . Terna gestisce la trasmissione di energia in Italia e ne garantisce la sicurezza, la qualità e l'economicità nel tempo. Assicura parità di condizioni di accesso a tutti gli utenti delle reti sviluppa attività di mercato e nuove opportunità di business con l'esperienza e le competenze tecniche acquisite nella gestione di sistemi complessi crea valore per gli azionisti con un forte impegno all'eccellenza professionale e con un comportamento responsabile verso la comunità, nel rispetto dell'ambiente in cui opera. Terna spa, forte di un autorevole giornalista all'interno del suo cda, raggiungerà prima e meglio la sua missione. Il vero problema è che oggi ben poche persone hanno idea di cosa significhi essere indipendenti e ancora meno sanno rinunciare a una carica quantomeno inopportuna. In pratica, data la rilevantissima importanza dei due soggetti, e la sconfinata ragnatela di rapporti sotterranei della finanza ed il collegamento indiretto con il MEF, ritengo che, eletto consigliere di Terna spa, il Presidente dell'Adepp, ancorché non ricorrano ragioni ostative di carattere formale, dovrebbe avere la sensibilità di dimettersi dalle cariche sia in Adepp che nella cassa di Previdenza dei giornalisti le quali, come tutte le cariche ma in particolar modo quelle previdenziali, devono essere al di sopra di ogni sospetto. Questo nel mondo del dover essere, che però non è quello in cui operiamo all'interno degli italici confini, dove più il conflitto di interessi è grande, sconveniente e plateale, e più si guadagnano posti di potere, con l'applauso di molti. Dilaga il conflitto di interesse tra gli amministratori di Spa . Nel frattempo, Claudio Siciliotti, presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili, così scrive Una recente ricerca, predisposta dall'Autorità Antitrust guidata dal Presidente Antonio Catricalà, ha palesato come il fenomeno della presenza di soggetti che siedono contemporaneamente nei consigli di amministrazione di più società quotate, tra loro concorrenti, costituisce non già l'eccezione, bensì la regola della realtà economica italiana. Questo conferma, una volta di più, che i limiti al cumulo degli incarichi negli organismi di governance societaria devono essere radicalmente ripensati. Lo andiamo ripetendo fin da quando sono state approvate dalla CONSOB le norme di attuazione del principio sancito dal legislatore in occasione della c.d. legge sul risparmio , emanata alla fine del 2005, sull'onda degli scandali finanziari dell'epoca. La combinazione tra l'attuale novella normativa e la sua attuazione regolamentare ha infatti portato ad una colpevole ed ingiustificata asimmetria tra coloro che svolgono incarichi di controllo e coloro che svolgono incarichi di amministrazione. Ad oggi, se si rivestono solo incarichi di amministrazione non operano limiti di sorta al loro cumulo paradossalmente potrei sedere nel consiglio di amministrazione di tutte le società quotate italiane . Viceversa, se si riveste anche un solo incarico sindacale in una società quotata, ecco che a quel punto scattano stringenti limiti di cumulo che, per altro, vanno a limitare anche gli incarichi che posso rivestire in società di medie e piccole dimensioni che nulla hanno a che vedere con il mercato dei capitali di rischio. Se cumulo di incarichi ci deve essere con riferimento alle società quotate o comunque diffuse in modo rilevante tra il pubblico dei risparmiatori, esso dovrebbe applicarsi non soltanto a coloro che nella governance societaria rivestono ruoli di controllo, ma anche a coloro che rivestono ruoli di amministrazione. Anzi, chi siede nel board di società quotate industriali e commerciali non dovrebbe al contempo sedere nel board degli istituti di credito che finanziano in modo massiccio quella stessa società. Allo stesso modo, ben potremmo essere disponibili a sostenere una impostazione volta a prevedere, per chi siede invece negli organismi di controllo, la possibilità di essere sindaco in non più di un collegio sindacale di una società quotata conflitti di interesse addio , ferma restando per il resto la sua piena libertà di organizzare come meglio crede la propria attività professionale sul fronte del numero di incarichi assumibili in società estranee al mercato dei capitali di rischio . Staremo a vedere gli eventi * Avvocato