La CEDU legalizza l’obbligo di vaccinare i minori e le sanzioni ai genitori no-vax

Prima sentenza CEDU su questa delicata ed annosa questione l’obbligo di vaccinare i bambini contro le malattie ben note alla scienza medica morbillo, meningococco, rosolia, poliomielite, tetano etc. è una misura necessaria in uno stato democratico, corrispondente all’interesse superiore del minore ed al fine legittimo di tutelare la salute pubblica. Seppure questo obbligo non può essere imposto con la forza fisica, è doveroso che si vaccinino i minori, anche per raggiungere la c.d. immunità di gregge contro malattie gravi e per solidarietà sociale. È lecito, perciò, sanzionare i genitori no-vax e non ammettere a scuola nido e materna i loro figli.

Questi principi hanno carattere generale e come sembra emergere dal testo della sentenza qui annotata potrebbero essere estesi a tutti i vaccini obbligatori anche per gli adulti v. sez. II e III sul diritto comparato, sulle norme internazionali ed europee in materia .È quanto stabilito dalla GC della CEDU nel caso Vavricka ed altri c. Repubblica Ceca ric.47621/13+ 5 altri in cui le autorità ceche avevano confermato la liceità della multa inflitta ad un padre che aveva rifiutato di far vaccinare i figli di 13 e 14 anni contro la poliomielite, l’epatite B ed il tetano. Negli altri casi si tratta di minori che si erano visti rifiutare l’iscrizione alla scuola materna perché i genitori non avevano assolto o lo avevano fatto solo parzialmente all’onere di farli vaccinare contro 9 malattie ben note alla medicina imposte dalla legge che ne prevede una decima per i bambini particolarmente fragili che non possono farli. I rifiuti erano per i motivi più svariati , compresi la libertà di opinione, motivi religiosi e filosofici dei genitori, solo in un caso era stato giustificato dal fatto che il vaccino era contrindicato per lo stato di salute già compromesso del bambino, ma in tutti le autorità non hanno sentito ragioni ed i ricorsi, anche innanzi alla Corte Costituzionale, sono stati vani. Il vaccino tutela, non danneggia la salute del minore. La CEDU ha in primis rilevato come queste polemiche siano comuni agli Stati membri del COE ed evidenziato che nella maggior parte di essi Francia, Ungheria, Macedonia del Nord, Slovenia, Regno Unito, Italia etc. rendendo obbligatorie le vaccinazioni previste, il legislatore aveva inteso combattere tre malattie molto gravi e contagiose o che non potevano essere estirpate.In tal modo, aveva resoobbligatoriaciascuna di questevaccinazionisolo a condizione che non esistessero controindicazioni mediche note neretto, nda . Allo stato in questi paesi sono previsti obbligatoriamente vaccini contro diverse malattie gravi rosolia, parotite, morbillo, tetano, infezioni da pneumococco, Haemophilus influenzale di tipo B, difterite, meningococco di tipo B, rotavirus, poliomielite, pertosse etc. è lecito subordinare l’iscrizione a scuola all’ottemperanza a questo dovere e punire i genitori che rifiutano di assolverlo. Infatti queste politiche sono prese nell’ambito di una società democratica ed organizzata per proteggere la salute del minore interessato e di tutti coloro , soprattutto bambini l’obbligo va da 0 a 16 anni , che potrebbero essere danneggiati da tale rifiuto. In alcuni casi i genitori no-vax hanno strumenti alternativi di apprendimento scolastico previsti dall’ordinamento interno. Alcuni ordinamenti, poi, sono stati criticati per non aver previsto un vero sistema normativo che lo imponesse, nè sanzioni per chi non vi assolvesse e per non aver regolato l’indennizzo per danni da vaccino . In breve nell’interesse generale di lotta alle gravi malattie e di tutela della salute tramite il raggiungimento dell’ immunità di gregge è lecito imporre un onere legale di vaccinazione, vietando l’iscrizione a scuola ai bambini non vaccinati e sanzionando i genitori che non lo rispettano. Ciò è in linea e rispecchia i principi stabiliti dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, vari documenti dell’OMS, Convenzione di Oviedo, Carta sociale europea, Trattato di Lisbona e dalle Raccomandazioni dell’Assemblea parlamentare del COE Raccomandazione 1317/97 Vaccinazione in Europa” e1845/11 Responsabilità e diritti fondamentali” . Infine dalla documentazione, anche medico-scientifica, prodotta da vari Governi, onlus, associazioni etc. intervenute è emersa chiaramente l’inesistenza di un nesso causale tra la vaccinazione obbligatoria e la comparsa di altre malattie gravi come l'autismo, la sclerosi multipla, la sindrome di Guillain-Barré, la miofascite deimacrofagi , smontando così anche la tesi che l’obbligo era fondato su ragioni economiche. Il vaccino perciò è sicuro e non comporta grossi rischi in ogni caso i benefici li superano. Il vaccino come arma globale contro le pandemie. Si noti che l’UE nel 2005 ha istituito il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Il Consiglio dell’UE ed il Parlamento risoluzione del 19/4/18 riferendosi alla vaccinazione di altre malattie che colpiscono anche gli adulti aviaria, Ebola, etc. ha evidenziato che l’unico strumento atto a prevenire e contrastare le pandemie e le malattie gravi è la vaccinazione di massa , perché porta ad attuare un meccanismo di herd immunity” blocca l’agente patogeno nella persona vaccina ed interrompe la sua circolazione tra la collettività , sì da avere una popolazione complessivamente più sana. Ciò trova conferma nelle conclusioni della Commissione dell’UE sullo stato di vaccinazione nell’Unione che testualmente afferma un’elevata fiducia nei programmi di vaccinazione è cruciale per mantenere alti tassi di copertura, specialmente a livelli che superano quelli richiesti per l'immunità della mandria.In tutta l'Unione europea UE , tuttavia , i ritardi e il rifiuto dei vaccini stanno contribuendo a ridurre i tassi di immunizzazione inun certo numero dipaesi e stanno portando ad un aumento dei focolai di malattie.I recenti focolai di morbillo - i più alti nell'UE da sette anni - illustrano l'impatto immediato del calo della copertura sui focolai di malattia neretto, nda . Opinione della Corte Costituzionale italiana sull’obbligo vaccinale. Il diritto alla salute si sostanzia di due aspetti complementari il diritto fondamentale di ogni individuo alla tutela della salute e quello collettivo inteso come interesse sociale e collettivo alla protezione pubblica di questo diritto fondamentale. L’onere di vaccinazione volto a soddisfare quest’ultimo aspetto prevale sugli interessi e le convinzioni dei singoli ed è incostituzionale solo se non è previsto un risarcimento per i danni da vaccino C.Cost.307/90 e 118/96 . Con la sentenza numero 268/18 e 5/17 la Consulta ha esteso questi concetti anche ai casi di vaccinazioni facoltative chiarendo che non vi era alcuna differenza qualitativa tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, poiché la questione chiave era l'obiettivo essenziale della prevenzione delle malattie infettive perseguito da entrambi i tipi . Nessuna ingerenza nella vita privata dei minori e dei genitori. L’obbligo di vaccinazione costituisce un’ingerenza nella vita privata altrui, ma, nella fattispecie, è perfettamente lecita perché sorretta da solide basi legali e volta a perseguire fini legittimi , essendo necessaria in uno stato democratico Paradiso e Campanelli c. Italia nel quotidiano del 25/1/17, Dubská and Krejzová c. Repubblica Ceca [GC] del 15/11/16, Solomakin c. Ucraina del 2012 ed Evans c. Regno Unito [GC] del 2007 . Infatti sia la legge ceca l’imposizione si basa su una combinazione di testi legislativi e regolamenti interni volti ad attuare principi costituzionalmente garantiti quali la tutela della salute individuale e collettiva e la protezione dei diritti altrui che quella degli altri Stati membri sono volte a perseguire fini di solidarietà sociale e ad attuare obblighi, positivi e negativi, di cura e prevenzione è un imperativo sociale, soprattutto laddove il tasso di vaccinati volontari è basso, imporlo per elevare quello della popolazione nella sua interezza, sì da raggiungere l’immunità di gregge e tutelare anche tutti quei soggetti che sono troppo fragili per vaccinarsi. Questo è l’unico caso in cui è consentito derogare a tale onere . Si noti che l’ingerenza non sarebbe più lecita solo laddove il vaccino fosse imposto con la forza fisica nella fattispecie chi sceglie di non assolvere a questo dovere è pienamente consapevole delle conseguenze cui va incontro, perciò non può lamentarsi se viene multato e non può iscrivere i figli a scuola. Ciò vale anche per quegli altri Stati che hanno ordinamenti meno severi di quello ceco, essendo un principio generale condiviso a livello universale. Conta solo la solidarietà sociale. La CEDU infatti riconosce un consenso universale nel farsi vaccinare per proteggere sé e gli altri e che gli Stati hanno un ampio margine discrezionale nello scegliere le loro politiche sanitarie e come attuarle. Suggerisce una diversa ottica per affrontare queste problematiche non limitarsi al solo punto di vista ostile di alcuni genitori , ma affrontarlo sotto quello della solidarietà sociale sinora esplicato. Gli Stati, perciò, pur avendo un certo margine discrezionale, nello stabilire le loro politiche, nell’allocare le risorse, adottare misure etc. devono essere orientati a soddisfare l’interesse del minore , non inteso esclusivamente come singolo, ma come gruppo sociale devono tutelare la salute della società nella sua globalità giovani e non .Più precisamente vegliando sull’osservanza di tale dovere fanno sì che i bambini vaccinati e quindi immunizzati proteggano anche i loro coetanei per i quali il vaccino è controindicato a causa della loro estrema fragilità. Inoltre l’interesse del minore a socializzare con i coetanei ed il suo diritto allo studio non risultano irreparabilmente compromessi dal divieto d’iscrizione a scuola se i genitori non l’hanno vaccinato, essendo lo stesso limitato alla scuola d’infanzia nido e materna . Non vi è, perciò, alcuna preclusione ad iscriversi alle elementari. Dura lex sed lex. Tutte le sopra descritte misure rari casi di esenzione, divieti limitati nel tempo etc. fanno sì che la legge ceca seppure più prescrittiva di altre analoghe europee sia equa e che questi vincoli siano basati su motivi pertinenti e sufficienti anche la sanzione imposta ai genitori che invocano un’obiezione di coscienza laica è lecita e proporzionata. Infatti si tratta di una mera ammenda amministrativa e contro queste misure è accordata una giustizia effettiva può essere proposto ricorso in ogni grado di giudizio ed anche innanzi alla Corte Costituzionale. In breve queste misure hanno più una natura protettiva che punitiva.

CASE_OF_VAVRICKA_AND_OTHERS_v._THE_CZECH_REPUBLIC