CEDU: l’avvocato deve essere legittimato a recuperare i propri onorari

L’avvocato deve sempre poter accedere ad un Tribunale per il recupero dei propri onorari sia quando si tratta di compensi standard liquidati dal giudice ed a carico dello Stato, sia in caso di controversie col cliente su compensi basati su tariffe o liberamente pattuiti commissione . In caso contrario risulta violato, come nella fattispecie della CEDU qui annotata, l'articolo 6 § .1 diritto di accesso ad un Tribunale .

È quanto deciso dalla CEDU nel caso Kandarakis c. Grecia ric.48345/12 +2 dell’11 giugno. La vertenza, seppure incentrata sulle peculiarità della legge interna greca, presenta alcune analogie con la nostra relativamente alla liquidazione delle difese d’ufficio e dei gratuiti patrocini, il CNF ha infatti introdotto protocolli per la liquidazione standard Circolari 3-C-2016 per il penale e 6-C-2017 per il civile con parcelle prestabilite uguali su tutto il territorio nazionale. Il caso. Due avvocati difesero vittoriosamente i loro clienti in alcuni giudizi d’indennizzo per espropriazioni subite. La legge greca ed il Codice deontologico prevedono una speciale procedura per il recupero delle spese di lite che sono imposte alla parte soccombente deve versare il corrispettivo presso la Cassa Depositi e Prestiti che poi le eroga ai COA di appartenenza che a loro volta, detratte le trattenute di legge da redistribuire tra i suoi iscritti, le versa ai legali. La Cassa nella fattispecie non ha ottemperato ai suoi doveri ed i ricorrenti, prima ed il loro COA poi l’hanno citata in giudizio per il recupero delle somme spettanti. Le azioni proposte dai legali sono state ritenute irricevibili per carenza di legittimazione ad agire era riconosciuta solo al COA e loro avrebbero potuto agire in surrogazione. Illecite le limitazioni al diritto di accesso al tribunale. Seppure questo non sia un diritto assoluto, è un aspetto estrinseco delle garanzie previste dall’ articolo 6 Cedu , in primis del diritto ad un equo processo. Tale accesso deve essere pratico ed efficace”, non teorico ed illusorio neretto, nda . Ergo, tale diritto di accesso deve includere sia la possibilità di avviare un procedimento sia il diritto di ottenere una determinazione” della controversia. Le restrizioni a questo diritto sono consentite implicitamente dal momento che il diritto di accesso per sua stessa natura richiede una regolamentazione da parte dello Stato, che può variare nel tempo e nelle condizioni di vigenza in base alle esigenze e ai bisogni collettivi ed individuali , ma in alcun modo possono ledere l’essenza stessa del diritto. Sotto questo aspetto gli Stati hanno un ridotto margine discrezionale Zubac c. Croazia [GC] del 5/4/18 e Markovic e altri c. Italia [GC] del 2006 . Il legale deve essere sempre legittimato ad agire per il recupero dei suoi onorari. La legge greca non consente un accesso pratico ed efficace relativamente al recupero delle parcelle in questi procedimenti speciali come quello in esame. Infatti il quadro normativo non ha offerto una possibilità chiara, efficace e pratica ai ricorrenti di far valere le proprie ragioni in giudizio, dato che non statuisce con sufficiente precisione chi abbia la legittimazione ad agire in giudizio ed inoltre, seppure la prassi abbia esteso l’azione di surroga, prevista dal codice di procedura civile, anche a questo tipo di procedimenti speciali inizialmente era espressamente esclusa non risultano casi di avvocati che l’abbiano intentata vittoriosamente. Nello specifico la CEDU prende in esame l’azione di surroga sia nel caso in cui il COA di appartenenza sia stato negligente od abbia rifiutato di agire contro la Cassa per ottenere le dovute spese di lite, sia in quello della separata pattuizione di un compenso commissione , ulteriore a quanto liquidato dal giudice in sentenza, anche per le cause di esproprio non sono praticabili e se anche proposte, come detto, sono state infruttuose sì che non risulta rispettato il principio di certezza del diritto. Le Corti greche hanno commesso l’ errore di equiparare il recupero degli onorari stabiliti in maniera standardizzata dal giudice in determinati procedimenti come questo sull’esproprio e quelli ordinariamente liquidati negli altri giudizi o liberamente pattuiti tra avvocato e cliente. La deroga al diritto di accesso per carenza di rimedi alternativi previsti dall’ordinamento interno non viene inficiata dal fatto che, infine, i ricorrenti abbiano percepito in tutto od in parte i loro compensi. Lesione dei diritti economici. La mancata riscossione degli onorari potrebbe essere anche una lesione dei diritti ex articolo 1 protocollo 1, ma nella fattispecie la doglianza è stata dichiarata irricevibile perché non erano stati esauriti tutti i rimedi interni.

CEDU_Case_of_Kandarakis_v._Greece