Il Garante Privacy raccomanda maggior tutela e riservatezza durante i colloqui in carcere

Il Garante per la protezione dei dati personali e il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale raccomandano le Direzioni degli Istituti penitenziari di rispettare alcune essenziali garanzie per la tutela della riservatezza delle persone detenute durante i vari colloqui personali.

Il Garante Privacy e il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale richiamano le Direzioni degli Istituti penitenziari e gli operatori addetti in modo da far rispettare alcune essenziali garanzie per la tutela della riservatezza delle persone detenute durante i vari colloqui personali. Ciò dopo varie segnalazioni relative ad episodi nei quali le video-telefonate ed i colloqui via Skype dei detenuti si sarebbero svolti in assenza delle necessarie condizioni minime di riservatezza ed in violazione del divieto di controllo auditivo da parte del personale di custodia. Per questi motivi le due Autorità raccomandano di sistemare le postazioni di collegamento per consentire al personale di custodia di controllare visivamente a distanza il colloquio, ma non ascoltare la conversazione. Viene raccomandato inoltre che l’accertamento dell’identità del corrispondente avvenga all’inizio e al termine della conversazione con il tempestivo abbandono dell’ambiente di comunicazione.