Covid-19, il Governo approva il decreto su intercettazioni e tutela dei dati personali

Nella seduta di mercoledì 29 aprile 2020, il Consiglio dei Ministri n. 43 ha approvato un decreto legge contenente nuove misure urgenti in materia di giustizia e di tutela dei dati personali.

Su proposta del Presidente Conte e del Ministro della Giustizia Bonafede, il Governo ha approvato un decreto legge che introduce misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile, e disposizioni urgenti in materia di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti con soggetti affetti da Covid-19. Intercettazioni e ordinamento penitenziario. Le nuove misure previste dal decreto intervengo innanzitutto in materia di intercettazioni, stabilendo che la nuova normativa si applicherà ai procedimenti penali iscritti dopo il 31 agosto 2020, anziché a quelli iscritti dopo il 30 aprile 2020, come attualmente previsto. Dopodiché, il decreto va ad integrare la disciplina penale relativa alla detenzione domiciliare e alla concessione dei permessi, prevedendo che nei casi di istanze presentate per detenuti per reati di mafia o terrorismo, l’autorità competente, prima di pronunciarsi, dovrà chiedere parere al Procuratore della Repubblica presso il tribunale che ha emesso la sentenza e, per i detenuti ex art. 41- bis ord. pen., anche al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. I permessi, salvo esigenze di motivata ed eccezionale urgenza, non potranno essere concessi prima di 24 ore dalla richiesta degli stessi pareri, mentre per la detenzione domiciliare, il magistrato di sorveglianza ed il tribunale di sorveglianza dovranno decidere, rispettivamente, non prima di 2 e 15 giorni dalla richiesta dei suddetti pareri, anche in assenza di essi. Protezione dati personali nel tracciamento dei contatti con soggetti affetti da Coronavirus. Il decreto affronta poi il tema della prevenzione dei contagi da Coronavirus, prevedendo, al fine di allertare le persone che siano entrate in contatto con soggetti positivi e tutelarne la salute attraverso le misure di profilassi, l’istituzione presso il Ministero di una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile, complementare a quella già in uso da parte del servizio sanitario nazionale. A tal proposito, il Ministero della Salute, sentito il Garante Privacy, adotterà misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi per i diritti e le libertà degli interessati. In particolare, viene chiarito che i dati raccolti non potranno essere trattati per finalità diverse da quella specificate, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, finalità statistiche o di ricerca scientifica e il mancato utilizzo dell'applicazione non comporterà alcuna conseguenza in ordine all'esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati. La piattaforma, infine, verrà realizzata esclusivamente con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da amministrazioni o enti pubblici o società a totale partecipazione pubblica e tramite programmi informatici di titolarità pubblica. L’utilizzo di applicazione e piattaforma, nonché ogni trattamento di dati personali, saranno interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020. Entro tale ultima data tutti i dati personali trattati saranno cancellati o resi definitivamente anonimi. Clicca qui per consultare la sezione dedicata al decreto Coronavirus