Per la Consulta è illegittima la radiazione del medico-assessore disposta dall’Ordine professionale

La Corte Costituzionale, esaminando il ricorso con cui la Regione Emilia-Romagna ha sollevato il conflitto di attribuzione nei confronti dell’Ordine provinciale dei medici di Bologna, ha ritenuto illegittima la radiazione di un medico-assessore regionale disposta dall’Ordine stesso, poiché non spetta a tale organo adottare un tale provvedimento disciplinare.

La vicenda processuale. La Regione impugna la sanzione della radiazione dall’albo dei medici adottata dalla Commissione disciplinare dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi ed odontoiatri di Bologna nei confronti di un medico-assessore regionale alle politiche per la salute, in quanto questi aveva contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza di medici. Per l’Ordine professionale tale decisione non è corretta. La decisione della Corte Costituzionale. La Consulta, con comunicato stampa del 5 novembre in attesa di motivazioni della pronuncia , ha affermato che non spetta all’Ordine professionale adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un componente della Giunta regionale e medico, per aver proposto un atto politico-amministrativo regionale. Così facendo, proseguono i Giudici della Corte Costituzionale, l’Ordine dei medici ha invaso la competenza assegnata alla Regione dagli articoli 117, terzo comma, e 118 della Costituzione, in materia di organizzazione sanitaria . Il suddetto Ordine professionale, infatti, per la Corte, non ha alcuna competenza nel sanzionare il medico-assessore, sindacando scelte politico-amministrative adottate dalla Giunta regionale in materia di organizzazione del servizio sanitario.