Pubblicità occulta sui social: il secondo monito dell’Antitrust

Dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato arriva la seconda moral suasion su influencer e marchi, al fine di contrastare le forme di pubblicità occulta realizzata sui social media da personaggi pubblici con un elevato numero di follower.

L’Antitrust, sempre attenta al fenomeno della pubblicità occulta, è intervenuta nuovamente sul tema dell’influencer marketing sui social media, al fine di contrastare le forme di pubblicità occulta realizzate dai personaggi pubblici con un consistente numero di seguaci. Il secondo monito. Già lo scorso agosto l’Autorità aveva inviato lettere di moral suasion agli influencer e titolari di marchi in cui ricordava che la pubblicità deve sempre essere riconoscibile come tale, ferma restando la portata generale del divieto di quella occulta. Nella scorsa occasione, inoltre, l’Antitrust aveva chiarito che ciò fosse applicabile anche alle comunicazioni diffuse tramite i social network, non potendo gli influencer promuovere un brand lasciando credere ai follower di agire in modo spontaneo. Recepite le indicazioni dell’Antitrust. L’Autorità rileva che il monito è stato recepito dagli influencer che, seguendo le indicazioni, hanno fatto un uso più intenso delle avvertenze circa la presenza di contenuti pubblicitari nei post pubblicitari utilizzando hastag quali #ADV, #advertising, #pubblicità, oppure #prodottofornitoda. In altri casi, gli esperti di tendenze hanno rimosso i tag che rinviano al profilo del brand. Dal canto loro, le società titolari dei marchi hanno introdotto procedure volte a rendere più trasparente il legame con il marchio Avviato il procedimento istruttorio. Nonostante i risultati positivi ottenuti, su segnalazione dell’Unione Nazionale di Consumatori, l’Autorità Garante ha avviato un’istruttoria nei confronti di un noto brand.