



trasporti | 16 Dicembre 2016
Corte Costituzionale: “non si può vietare Uber”. Una pronuncia che guarda al futuro dei trasporti privati
Tra innovazioni tecnologiche e leggi che risalgono al periodo precedente alla “rivoluzione digitale” spesso accade che si creino dei contrasti, all’apparenza insanabili. Questo è ciò che avviene anche nel settore dei trasporti, dove una legge regionale, riproducente una legge statale che risale al 1992, si pone in aperto contrasto con quei fenomeni di più recente nascita, quali il car sharing e i “trasporti privati non di linea”, quali quelli offerti da Uber.

(Corte Costituzionale, sentenza n. 265/16; depositata il 15 dicembre)








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