



assenza | 19 Aprile 2016
Mancata traduzione in udienza di chi ha manifestato volontà di comparirvi: quid iuris?
di Gabriele Pellicioli - Avvocato penalista
La volontà di comparire all’udienza da parte del detenuto – manifestata tempestivamente – produce i suoi effetti non solo in relazione all’udienza alla quale essa sia formulata, ma anche, qualora non si verifichi una espressa rinuncia, per quelle successive, fissate a seguito di rinvio a udienza fissa, con la conseguenza che, in tal caso, la mancata traduzione del detenuto alla udienza di rinvio determina la nullità assoluta ed insanabile del giudizio camerale e della relativa sentenza.

(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 15939/16; depositata il 18 aprile)








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