



mandato d’arresto europeo | 18 Aprile 2016
Condannato in patria, lì va scontata la pena. Irrilevante la figlia avuta in Italia dallo straniero
Definitivo il ritorno nel Paese d’origine per lo straniero, un cittadino rumeno, approdato in Italia. Egli non può scontare nella Penisola i 3 anni di reclusione conseguenti alla condanna in patria per furto aggravato. Impossibile parlare di un suo radicamento in Italia.

(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 15886/16; depositata il 15 aprile)








- Incostituzionalità dell’ergastolo ostativo dichiarata ma “congelata” per un anno (in attesa dell’intervento legislativo)
- Irrilevanza delle scriminanti putative ai fini della legittimità dell’arresto facoltativo in flagranza
- Studio piccolo e buio: il docente privato abbraccia e accarezza l’allieva. Condannato per violenza sessuale
- Sui social accusa il collega di “manipolazioni psicologiche” sugli studenti: professoressa condannata
- Nessun contatto con l’assistito: non è sufficiente per presumerne l’effettiva conoscenza del processo



























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