



circostanze aggravanti | 03 Ottobre 2014
L’uso di assi chiodate non funzionale all’uccisione della vittima integra l’aggravante della crudeltà
di Gabriele Pellicioli - Avvocato penalista
L’aggravante dell’aver agito con crudeltà verso la persona, di cui all’art. 61 n. 4 c.p., avendo natura soggettiva, richiede che la condotta dell’agente sia connotata da modalità tali da rendere evidente la volontà di infliggere alla vittima sofferenze aggiuntive che esulano dal normale processo di causazione dell’evento e che costituiscono un quid pluris rispetto all’attività necessaria ai fini della consumazione del reato, rendendo la condotta stessa particolarmente riprovevole per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà.

(Corte di Cassazione, Sez. I Penale, sentenza n. 40829/14; depositata il 2 ottobre)








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