



emergenza carceri | 20 Dicembre 2011
Gli ultimi 18 mesi di pena si scontano ai domiciliari
Il nuovo schema di decreto legge, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, prevede una serie di misure che consentono di ridurre la tensione detentiva e di risolvere le problematiche dovute al sovraffollamento delle carceri. Si stima l’uscita progressiva dal carcere per più di 3.000 detenuti, proprio in virtù dell’innalzamento - dagli attuali 12 a 18 mesi - della pena detentiva residua, che potrà esser scontata ai domiciliari.



Stop al fenomeno delle porte girevoli. Nel dettaglio, il provvedimento introduce due modifiche nell’art. 558 c.p.p.. La prima: nei casi di arresto in flagranza, il giudizio direttissimo deve essere necessariamente tenuto entro, e non oltre, 48 ore dall’arresto, non essendo più consentito al giudice di fissare l’udienza nei due giorni successivi. Invece, la seconda modifica introduce il divieto di condurre in carcere le persone arrestate per reati di non particolare gravità, prima della loro presentazione dinanzi al giudice per la convalida dell’arresto e il giudizio direttissimo. In questi casi l’arrestato dovrà essere custodito dalle forze di polizia, a meno che ciò non sia possibile per mancanza di adeguate strutture o per altri motivi, quali lo stato di salute dell’arrestato o la sua pericolosità. In queste ipotesi, il pubblico ministero dovrà adottare uno specifico provvedimento motivato. Queste misure avranno un notevole impatto sulle strutture carcerarie: nel 2010 sono state 21.000 le persone ‘di passaggio’ in carcere, detenute per meno di tre giorni.
Innalzamento da 12 a 18 mesi della pena residua da scontare ai domiciliari. Secondo le stime dell'amministrazione penitenziaria, con questa previsione sarà possibile estendere la platea dei detenuti ammessi alla detenzione domiciliare di ulteriori 3.300 unità, che si aggiungeranno agli oltre 4.000 che ad oggi hanno beneficiato della l. n. 199/2010.
Integrate le risorse finanziarie per l’edilizia carceraria. Infine, per contrastare il sovrappopolamento degli istituti presenti sul territorio nazionale, per l'anno 2011, viene autorizzata la spesa di oltre 57 milioni di euro per le esigenze connesse all'adeguamento, potenziamento e alla messa a norma delle infrastrutture penitenziarie.






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