Museo d’impresa: recuperato un prezioso tesoro fiorentino mediante la Fondazione Richard Ginori

Tutela del patrimonio artistico, salvaguardia dell’attività d’impresa, diffusione della cultura e valorizzazione del territorio. Sono questi i punti cardinali di congiunzione della linea tracciata il 19 dicembre 2019 dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dalla Regione Toscana e dal Comune di Sesto Fiorentino mediante la costituzione della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia.

Lo Stato, acquisendone la proprietà con intervento salvifico, dona nuova luce alla inestimabile collezione delle porcellane della celebre Manifattura di Doccia. Il Museo, inaugurato nel 1965 in Sesto Fiorentino Firenze e gestito dalla società Richard Ginori, è purtroppo rimasto chiuso da oltre un lustro a seguito delle vicende che hanno condotto alla dichiarazione di fallimento della nota Fabbrica delle Porcellane — avvenuta nel gennaio 2013 da parte del Tribunale di Firenze — poi rilevata dal Gruppo francese Kering mediante la controllata Gucci. La Fabbrica delle Porcellane di Doccia. La Manifattura delle Porcellane fu fondata nel 1737 a Doccia, località collinare in Sesto Fiorentino, distante 8 chilometri da Firenze, per volere del marchese Carlo Ginori il quale si distinse tra i patrizi fiorentini del suo tempo per operosità intelligente e spirito imprenditoriale. Come risaputo, il secolo XVIII si rivelò particolarmente sensibile alla raffinatezza del vasellame importato dalla Cina e dal Giappone che andava a formare l’ambito corredo dei più prestigiosi palazzi d’Europa. Per questa ragione iniziarono a costituirsi, su impulso e grazie alle sovvenzioni degli imperatori, le prime manifatture di porcellana in Germania, a Vienna ed in Francia. Anche il nobile Carlo Ginori, nell’intento di imitare i costosissimi e ricercati vasi della Cina e del Giappone, si era invaghito dell’idea di fondare in Toscana una fabbrica delle porcellane. Per raggiungere tale scopo non esitò a finanziare alcune spedizioni navali nelle Indie orientali per importare saggi delle terre che servivano alla composizione delle porcellane cinesi. Studiate tutte quelle materie che allora si reputavano un segreto, decise di avviare l’opificio artigianale all’interno di una villa acquistata il 15 marzo 1737 dal senatore Buondelmonti e situata alle falde del Monte Acuto. Ebbe così inizio la Manifattura delle Porcellane di Doccia concepita quale privata iniziativa imprenditoriale di congiunzione fra attività produttiva ed arte. Condotta per 159 anni da cinque generazioni della famiglia Ginori, la Manifattura diede splendidi risultati, al punto da essere ripetutamente premiata a partire dal 1841 nelle Mostre italiane e straniere, accrescendo il proprio successo e prestigio. Nel 1896, necessitando di maggiori capitali, la Manifattura di Doccia venne alienata all’imprenditore August Richard il quale, fedele alle tradizioni gloriose, continuò i lavori artistici in porcellana ed in maiolica, affiancati da una innovativa e sempre più richiesta produzione industriale. L’opera geniale e raffinata di Giovanni Ponti, assunto non appena laureato nel 1923 dalla Società ceramica Richard-Ginori, contribuì a decretarne imperitura celebrità. La vita della Manifattura delle Porcellane si è legata in modo indissolubile a quella degli abitanti di Doccia al punto da segnare, per oltre due secoli, le sorti, non solo economiche, della città di Sesto Fiorentino cfr. R. BENCINI, Attorno ad un contratto del 1737 fra un imprenditore ed un pittore, in Contratto e impresa, 2019, 356 ss . Il Museo delle Porcellane di Doccia. La Fabbrica delle Porcellane di Doccia occupava una superficie di circa 75mila metri quadrati, spartiti in diversi edifici riuniti fra loro, nei quali lavoravano, intorno alla metà del 1800, oltre 1400 operai. Sin dal 1754 nelle sale principali di ingresso della villa-opificio erano disposti cronologicamente i saggi della Manifattura dalla sua istituzione al presente. Una vera e propria galleria espositiva ove il visitatore poteva ammirare una raccolta di stupende opere antiche e moderne, avvolto dagli affreschi del valente pittore fiorentino Meucci il quale rappresentò come si svolge dal suo principio al suo compimento la lavorazione della porcellana. Numerosissimi e svariati i lavori usciti dalla Manifattura di Doccia. Si annoverano, in particolare, le belle imitazioni delle porcellane cinesi e giapponesi, delle maioliche istoriate e a lustri metallici, le riproduzioni dei bassorilievi robbiani, le ben modellate sculture in biscuit, le finissime miniature su lastre di porcellana smaltata. All’esito della seconda guerra mondiale, i locali della Fabbrica di Doccia si rivelarono insufficienti e funzionalmente inadeguati alla necessità di produzione, sia quantitativamente, sia in relazione alla necessità di ridurre i costi di produzione onde poter competere sul mercato internazionale con la concorrenza dei più moderni e aggiornati impianti esteri. Fu così che nel 1948 venne decisa la costruzione di un nuovo moderno stabilimento, sempre in Sesto Fiorentino, dove nel 1949 si trasferì la produzione della pregiata porcellana, con la chiusura della Manifattura di Doccia. Anche il Museo venne conseguentemente trasferito dalla gloriosa villa-opificio per trovare collocazione, nel 1965 e su progetto degli architetti Pier Niccolò Berardi e Fabio Rossi, vicino al nuovo stabilimento industriale. A seguito del ricordato fallimento della società Richard Ginori, il Museo venne chiuso al pubblico per essere acquistato, nel 2017, dallo Stato, attraverso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in forza della Legge n. 512/82 nota come Legge Guttuso” che permette il pagamento delle imposte mediante la cessione di beni culturali e opere d’arte. Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia composizione, finalità e governance. Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la Regione Toscana ed il Comune di Sesto Fiorentino sono i soci Fondatori della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia la quale ha lo scopo di promuovere la conservazione, la catalogazione, lo studio, la comunicazione e l'esposizione di testimonianze materiali, artistiche e documentarie, legate alle produzioni di porcellane artistiche realizzate, nelle diverse epoche e con marchi diversi a Sesto Fiorentino, nonché a definire il modello di gestione del Museo Richard Ginori e l'elaborazione dei conseguenti piani strategici di sviluppo culturale e i programmi di valorizzazione dei beni culturali di pertinenza pubblica . Fra i principali obiettivi, come previsto dall’art. 2 dell’atto costitutivo consultabile on line nell’albo pretorio del Comune di Sesto Fiorentino , vi è quello di attuare la promozione dello studio e della conoscenza delle testimonianze storico-artistiche materiali e del patrimonio di saperi e pratiche riconducibili alla storia del museo, della manifattura di Doccia, delle aziende storiche e delle comunità del territorio, dei riflessi attuali e potenziali sulla società contemporanea, delle implicazioni per i linguaggi dell’arte, anche contemporanea . Oltre ai Fondatori, lo Statuto parimenti consultabile on line nell’albo pretorio del Comune di Sesto Fiorentino prevede la presenza dei Sostenitori art. 7 e degli Aderenti art. 8 . Quali organi della Fondazione sono contemplati il Presidente, l’assemblea, il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori ed il comitato scientifico art. 11 . Più in dettaglio, il consiglio di amministrazione è composto da quattro membri oltre al presidente, secondo un criterio di proporzionalità dell’apporto iniziale al fondo di dotazione. I membri sono individuati tra soggetti che per professionalità, competenza ed esperienza, in particolare nei settori di attività della Fondazione, possano efficacemente contribuire al perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione. Il presidente del consiglio di amministrazione è designato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, sentiti Fondatori due amministratori sono designati dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo un amministratore viene designato dalla Regione Toscana un componente del consiglio di amministrazione è infine designato dal Comune di Sesto Fiorentino art. 13 . L’assemblea è invece composta dal presidente del consiglio di amministrazione che la presiede e da due membri designati dal Mibact, da due membri designati dal Presidente della Giunta regionale, da un membro designato dal Comune, da due membri designati dai Sostenitori e da un membro designato dagli Aderenti e dura in carica quattro anni art. 15 . Infine, il comitato scientifico art. 16 - formato da soggetti che, per comprovati meriti scientifici e professionali, anche a livello internazionale, possano efficacemente essere di supporto al direttore e contribuire al perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione - è composto da due componenti designati dal Mibact, due componenti designati dalla Regione, un componente designato dal Comune. Il comitato scientifico, operativo già con la nomina di tre membri, è nominato dall’assemblea su designazione dei soci Fondatori e decide a maggioranza dei presenti cfr. in argomento ed in chiave critica dello statuto, MONTANARI, Il Museo Ginori prove tecniche di salvataggio, in Il Fatto Quotidiano, 23 dicembre 2019, 16 . Come affermato dal Ministro Dario Franceschini, si tratta di una grande operazione di recupero di una straordinaria collezione. Un investimento che, oltre ad adempiere al dovere sancito dall’art. 9 della nostra Carta Costituzionale, aiuta a far crescere il territorio in maniera intelligente e colta. È stato così salvato un prezioso tesoro che, in sinergia con l’attività imprenditoriale della Richard Ginori, dona nuova linfa vitale al Comune di Sesto, salvaguardando la memoria dell’opera preziosa svolta, per 283 anni con passione e assoluta dedizione, da migliaia di artisti e lavoratori fiorentini.