



impugnazioni | 18 Dicembre 2020
Non sempre il termine di impugnazione decorre dalla ricezione dell’atto datoriale
di Mario Scofferi - Orrick, Herrington & Sutcliffe
Nell’ipotesi di una pluralità di atti formalmente leciti ma, complessivamente considerati, tesi a perseguire un unico risultato in frode alla legge, considerato lo stretto legame logico-giuridico tra i vari provvedimenti e la funzione strumentale che ognuno di essi assume nella dinamica contrattuale, la tempestiva impugnazione dell’atto finale della condotta illecita posta in essere dal datore di lavoro esonera il datore di lavoro dalla necessità di contestare la legittimità degli atti ad esso prodromici.

(Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 29007/20; depositata il 17 dicembre)








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