



lavoro subordinato | 11 Settembre 2019
Anche il collaboratore di studio (non avvocato) può essere lavoratore subordinato
di Mario Scofferi - Orrick, Herrington & Sutcliffe
In relazione alla qualificazione come autonome o subordinate delle prestazioni rese da un professionista in uno studio legale, la sussistenza o meno della subordinazione deve essere verificata in relazione alla intensità della etero-organizzazione della prestazione al fine di stabilire se l’organizzazione sia limitata al coordinamento dell’attività del professionista con quella dello studio, oppure ecceda le esigenze di coordinamento per dipendere direttamente e continuativamente dall’interesse di quest’ultimo, responsabile nei confronti dei clienti di prestazioni assunte come proprie.

(Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 22634/19; depositata il 10 settembre)








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