Ladro dotato di ‘mano leggera’: condotta più grave

Riconosciuta l’aggravante della destrezza per il furto tentato da due uomini ai danni di una persona che andava in giro zaino in spalla. In particolare, uno dei due ladri è riuscito con movimenti leggeri ad aprire la cerniera dello zaino e a infilarvi dentro una mano. Il colpo non è riuscito solo grazie all’intervento delle guardie, accortesi di ciò che stava accadendo, mentre la vittima era assolutamente inconsapevole.

La ‘mano leggera’ è croce e delizia allo stesso tempo per il ladro. Essa può rivelarsi fondamentale per il colpo, ma, in caso di missione fallita, può rendere più dura la condanna, poiché consente ai giudici di applicare l’aggravante della destrezza” per il reato di furto Cassazione, sentenza n. 36989/19, sez. V Penale, depositata oggi . Movimenti. Scenario della vicenda è la provincia di Bologna. Lì due uomini prendono di mira una persona che va in giro zaino in spalla lo avvicinano e poi uno dei due riesce con movimenti leggerissimi ad aprire la cerniera dello zaino e a inserirvi la mano col chiaro obiettivo di portar via più cose possibili. A fermare il colpo sono però alcune guardie, che hanno visto ciò che stava subendo l’uomo munito di zaino. Consequenziale è il processo per i due ladri, che vengono ritenuti colpevoli sia in Tribunale che in Appello per tentato furto aggravato dalla destrezza . Questa decisione viene contestata dall’avvocato dei due imputati. A suo parere, difatti, la modalità della condotta in esame non manifestava alcuna particolare abilità o astuzia , anzi era stata piuttosto goffa, tanto da essere scoperta . Per il legale, quindi, va esclusa l’aggravante della destrezza . Abilità. La visione tracciata dal difensore non convince però i magistrati della Cassazione, i quali condividono, invece, la valutazione compiuta dai giudici della Corte d’appello e confermano perciò la condanna dei due uomini sotto processo. In sostanza, l’avere tentato di sottrarre il contenuto dello zaino con gesti così leggeri da non essere avvertiti dalla persona offesa integra l’aggravante della destrezza , spiegano i giudici, poiché trattasi di azione connotata da particolare abilità ed idonea ad eludere la sorveglianza del detentore sulla cosa mobile . Questo principio calza a pennello alla vicenda in esame, essendo emerso che la condotta furtiva , consistita nell’ aprire la cerniera dello zaino per poi inserire una mano al suo interno , è stata interrotta solo dall’intervento delle guardie mentre la vittima non si era affatto reso conto di quanto si stava commettendo ai suoi danni .

Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 24 giugno – 3 settembre 2019, n. 36989 Presidente Sabeone – Relatore Romano Ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di Appello di Bologna ha confermato la sentenza del Tribunale di Bologna del 31 marzo 2018 che ha condannato Mo. Dr. e Sa. Ce. per il delitto di concorso in tentato furto aggravato ai sensi dell'art. 625, primo comma n. 4 e n. 8-bis, cod. pen 2. Avverso detta sentenza ricorrono per cassazione Mo. Dr. e Sa. Ce., a mezzo del loro comune difensore, affidandosi ad un unico motivo con il quale lamentano violazione dell'art. 625, primo comma n. 4, cod. pen Nello specifico, essi sostengono che sarebbe insussistente l'aggravante della destrezza. La Corte di appello aveva ritenuto applicabile l'aggravante in considerazione della particolare abilità furtiva manifestata dai due imputati, atteso che uno di loro era riuscito ad aprire la chiusura lampo dello zaino che la vittima portava sulle spalle e ad inserire al suo interno una mano senza che la vittima se ne accorgesse. Tale modalità non manifestava alcuna particolare abilità o astuzia e la condotta era stata piuttosto goffa, tanto da essere scoperta. 3. I ricorsi sono inammissibili per manifesta infondatezza. In tema di furto, le Sezioni Unite hanno affermato che la circostanza aggravante della destrezza sussiste qualora l'agente abbia posto in essere, prima o durante l'impossessamento del bene mobile altrui, una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza ed idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla res, non essendo invece sufficiente che egli si limiti ad approfittare di situazioni, non provocate, di disattenzione o di momentaneo allontanamento del detentore medesimo Sez. U, n. 34090 del 27/04/2017, Quarticelli, Rv. 27008801 . 4. Nel caso di specie la aggravante della destrezza è stata contestata all'imputato per aver tentato di commettere il furto di quanto custodito nello zaino che la persona offesa portava sulle spalle, aprendo la cerniera dello zaino ed inserendo al suo interno una mano senza che la persona offesa se ne avvedesse. I giudici del merito hanno evidenziato che la condotta furtiva è stata interrotta dall'intervento delle guardie, mentre la vittima non si era affatto resa conto di quanto i due complici stavano commettendo ai suoi danni. L'avere Mo. Dr. tentato di sottrarre il contenuto dello zaino con gesti così leggeri da non essere avvertiti dalla persona offesa integra l'aggravante della destrezza, poiché trattasi di azione connotata da particolare abilità ed idonea ad eludere la sorveglianza del detentore sulla cosa mobile. 5. All'inammissibilità dei ricorsi consegue la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese del procedimento, nonché, ai sensi dell'art. 616, comma 1, cod. proc. pen., al pagamento in favore della Cassa delle ammende di una somma che si reputa equo fissare in Euro 3.000,00. P.Q.M. Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila ciascuno a favore della Cassa delle ammende.