Il datore ha l'obbligo di gestire il suo potere disciplinare secondo i principi di correttezza e buona fede

Illegittimo il licenziamento se il datore non dà modo al lavoratore di essere ascoltato dopo la contestazione dell'addebito.

Perché si possa considerare legittima l'irrogazione di una sanzione, il potere disciplinare del datore di lavoro deve essere sempre gestito in conformità ai principi di correttezza e buona fede. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 21485 del 18 ottobre. La fattispecie. Una lavoratrice impugnava il licenziamento, intimatole dalla società datrice di lavoro, ritenendo illegittimo il comportamento datoriale che non aveva dato seguito alla sua richiesta di rinviare la convocazione per l'audizione. La domanda veniva accolta nei due gradi di giudizio e la società proponeva ricorso per cassazione. Per la legittimità del procedimento disciplinare c'è l'obbligo di convocare il lavoratore che ne faccia richiesta La ricorrente sostiene l'assoluta legittimità del licenziamento, in quanto preceduto dalla necessaria convocazione del lavoratore, al fine di consentirgli di esporre le proprie difese in relazione agli addebiti contestati. Il fatto che la dipendente abbia chiesto di spostare la data fissata per la convocazione sarebbe, invece, del tutto irrilevante, avendo la società adempiuto ai suoi doveri. e c'è l'obbligo generale di gestire il potere disciplinare secondo correttezza e buona fede. Non è di questo parere la S.C. che, confermando la decisione impugnata, ritiene che l'art. 7 Statuto Lavoratori, subordinando la validità del procedimento di irrogazione della sanzione disciplinare alla previa contestazione degli addebiti, presuppone un generico dovere, per il datore di lavoro, di gestire il proprio potere disciplinare secondo i principi di correttezza e buona fede. In questo senso, nel caso di specie la ricorrente non ha gestito correttamente il potere disciplinare, rifiutandosi di rinviare la data fissata per la convocazione della lavoratrice, nonostante il breve preavviso fissato per l'audizione, la circostanza che la data fosse a ridosso di un ponte festivo e che la lavoratrice ne avesse fatto espressa richiesta. Il ricorso viene quindi rigettato.